A volte si fanno incontri emozionanti e particolarmente inaspettati in quel del lago di Como.

Anfibi: una specie in via di estinzione

Gli anfibi sono una delle specie maggiormente a rischio di estinzione e per questo protetta, ma se non fosse per poche associazioni e alcune individualità, almeno nella zona lariana, si sarebbero già estinti. La presenza di questi animali migranti potrebbe essere una attrattiva naturalista anche in Italia, come avviene già in tanti paesi europei, in una zona bellissima come quella intorno a Bellagio.

Con l’arrivo della primavera la natura si risveglia e il rospo bufo bufo non può mancare all’annuale appuntamento per il suo periodo riproduttivo.

Dal bosco, dove si rifugia durante l’inverno, scende sulle rive del lago e si dedica ad assicurare la prolificazione di future generazioni; terminato il compito secolare, se ne ritorna nel bosco. Per poter portare a termine questa fase, il rospo deve attraversare statali che costeggiano alcune località lacustri, purtroppo con l’alto rischio di rimanere schiacciato dal passaggio delle auto. Per fortuna, diversi volontari assicurano agli anfibi che la migrazione avvenga il più possibile in sicurezza. Le fasi per rendere davvero efficace l’intervento umano sono tre.

Le varie fasi dell'intervento di 'salvataggio'

La prima fase avviene di giorno, qualche settimana prima del movimento dal bosco, posizionando delle barriere di plastica sui bordi delle strade attraversate, in modo che i rospi raggiungano i pochi tombotti esistenti per i torrenti d’acqua che passano sotto il manto stradale.

Non ci sono, però, molti di questi passaggi “naturali” lungo i kilometri che vedono migliaia di anfibi spostarsi per la riproduzione, anzi, in alcune zone è impossibile mettere le barriere e diventa fondamentale la presenza di persone con la vista aguzza e gambe svelte per raccogliere i rospi appena si affacciano sulle carreggiate.

La seconda fase, la più affascinante, vede ogni sera i volontari all’opera, dal tramonto a circa mezzanotte (quando il passaggio delle macchine diventa praticamente nullo), con torce e secchielli per trasbordare i Bufo bufo da una parte all’altra della strada e lasciarli subito liberi di raggiungere in autonomia i luoghi prescelti per l’inseminazione delle uova che la femmina depositerà in acqua e poi per il ritorno al bosco.

Bisogna contarli dividendo maschi e femmine, in salita e in discesa, per il censimento annuale.

La terza fase, a migrazione conclusa, vede la rimozione delle barriere, che serviranno per l’anno successivo.

Di giorno il panorama del lungolago, i cinguettii della vita nei boschi e la tranquillità dei paesini accompagnano i lavori delle barriere; la sera è sempre un’emozione sorprendere i rospi in discesa o in salita fra i ciuffi d’erba e sapere di salvare loro la vita dando nello stesso tempo un supporto ad un sistema naturale in affanno come quello attuale, dà una forte motivazione per esserci e per provare questa esperienza, anche per chi è in vacanza da quelle parti!