Un progetto visionario, ambizioso e, dal momento che siamo in Cina, sicuramente fuori dagli schemi. La città foresta di Liuzhou dovrebbe essere realtà nel 2020. I lavori per avviare il Master Plan delle future costruzioni sono iniziati da pochi giorni, presieduti e diretti dall'architetto italiano Stefano Boeri.

La città foresta di Liuzhou contro l'inquinamento

Dopo la realizzazione dell'impianto fotovoltaico a concentrazione galleggiante più grande al mondo, la Cina torna a fare notizia. Il cambiamento sulla politica ambientale è ormai chiaro e i cinesi fanno sul serio.

Siamo nel sud del paese, nel territorio montuoso dello Guangxi Zhuang, nella città di Liuzhou. La città ha una storia di 2000 anni ma solo recentemente è esplosa sia economicamente che demograficamente. La forte antropizzazione del territorio con il conseguente aumento dell'inquinamento atmosferico ha spinto la Liuzhou Municipality Urban Planning a commissionare la costruzione di una città foresta. L'incarico è stato assegnato all'architetto italiano Stefano Boeri e non è un caso. Boeri ha progettato un progetto simile in Italia, ma con ovvie dimensioni ridotte: si tratta del bosco verticale a Milano nel quartiere Isola.

La fine dei lavori entro il 2020

La città foresta di Liuzhou sarà costruita entro il 2020.

Verranno realizzati alberghi, scuole, ospedali, cinema, uffici interamente ricoperti da alberi, piante e vegetazione. L'inquinamento, come è noto, in Cina è arrivato a dei picchi ormai non più superabili e anche le amministrazioni comunali cercano di mettere un freno a questo grave problema. La città foresta sorgerà molto vicino all'attuale città e sarà collegata al resto di Liuzhou con treni ad alta velocità, sarà interamente cablata, potranno circolare solo auto a motore elettrico.

Lizhou, la città foresta di 175 ettari

Si estenderà su un'area di circa 175 ettari lungo il fiume Liujiang, a nord di Liuzhou. Oltre a scuole, uffici e ospedali verranno costruiti anche spazi di socialità e zone residenziali, sarà una città completamente autosufficiente, proprio a partire dall'energia che sarà green. Verranno installati impianti geotermici per il condizionamento degli edifici e pannelli solari per la produzione di energia elettrica.

Potrà essere considerato a tutti gli effetti un test, una prova se una città foresta, completamente ricoperta di alberi e autosufficiente da un punto di vista energetico può essere replicata in altre zone del pianeta. Come riporta Il Messaggero, "una volta ultimata, la nuova città di 30 mila abitanti sarà in grado ogni anno di assorbire circa 10 mila tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili e di produrre circa 900 tonnellate di ossigeno".