Il popolo juventino ha dovuto aspettare parecchio prima di poter vedere la beneamata Juventus scendere in campo con una difesa a 4. Erano veramente molti i segnali che indicavano l'imminenza del cambio di modulo:
- le indisponibilità di Barzagli, Caceres e Ogbonna, hanno in qualche modo costretto a mettere da parte la difesa con i tre centrali;
- la voglia di dimostrare il carattere e dare un'iniezione di fiducia a tutto l'ambiente dopo la sconfitta di Genova;
- la necessità di intraprendere un nuovo corso e dare un definitivo strappo al passato, che ancora troppo spesso viene tirato in ballo soprattutto dopo ogni mezzo passo falso;
- e in ultimo la pochezza degli avversari, soprattutto per quanto riguarda il Parma, che hanno reso agevole l'operazione.
Con questo assetto il gioco sulle fasce sicuramente ne risente; per questo motivo Llorente con i greci è partito dalla panchina. In compenso però oltre ad avere una manovra offensiva meno prevedibile, la Juventus si è dimostrata devastante con la palla a terra, soprattutto nelle percussioni centrali. Quelle con l'Olympiakos e con il Parma, passeranno alla storia come le partite della svolta. Con l'organico al completo è prevedibile comunque che il tecnico livornese possa riproporre il modulo 3-5-2 con cui, non dimentichiamolo, la Juventus si è tolta tante soddisfazioni negli ultimi anni.
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