L'ottimo esordio della nazionale a cui noi tifosi italiani abbiamo recentemente assistito, è da ricondurre esclusivamente alla ventata di novità che il neo CT Antonio Conte ha saputo riportare all'ambiente. Non era facile risvegliare l'interesse e l'attenzione verso la maglia azzurra, soprattutto dopo la cocente delusione dei mondiali Brasiliani. Se mai ci fosse stato qualche dubbio sulle capacità tecniche dell'allenatore  salentino, sarà sicuramente stato  spazzato via dalle promettenti prestazioni contro l'Olanda prima e la Norvegia poi. Possiamo dirlo senza vergogna che si tratta del miglior tecnico che abbiamo in Italia.

Detto questo è giusto analizzare anche i limiti che caratterizzano la figura dell' ex allenatore bianconero. Ai giorni nostri un allenatore deve sapersi muovere all'interno di diverse aree di competenza: il lavoro sulla squadra, la comunicazione ed il lavoro all'interno del team societario.

Se per quanto riguarda il lavoro sulla squadra non c'è nulla da obiettare, forse qualche difficoltà Conte l'ha mostrata nei suoi anni alla Juventus sia nella comunicazione che nel lavoro all'interno della società. Nelle interviste spesso è parso aggressivo di fronte alle critiche e poco diplomatico quando si trattava magari di smorzare i toni. Se il suo carattere teso sempre verso il raggiungimento della vittoria ne rappresenta la qualità migliore, è evidente che questa stessa forza diventa d'ostacolo quando invece il compito è quello di lavorare in un team in maniera coordinata e armonica.

E' sotto gli occhi di tutti il freddo rapporto che ha avuto con Marotta  mentre le diverse posizioni con il presidente Agnelli sono spesso sfociate in veri e propri scontri frontali. La situazione semplicemente non era più accettabile,

Nelle aziende quotate la comunicazione e le relazioni interne sono di fondamentale importanza per ovvie ragioni.

In un'azienda come la Juventus tutte le diverse parti sono chiamate a dover agire con sinergia e armonia, mentre il nostro di frequente ha rivelato una spiccata diffidenza verso le indicazioni societarie o insofferenza verso idee in contrasto con il suo punto di vista. Il ruolo dell'allenatore in qualità di professionista è molto cambiato: non basta solo il saper fare bene o benissimo il proprio lavoro sul campo. E questo i tifosi juventini lo hanno vissuto e lo stanno vivendo sulla loro pelle...