In una partita decisamente noiosa come quella di ieri tra Chievo e Milan, un giocatore ha spezzato il borioso ritmo della serata, Federico Mattiello.

Classe '95, il difensore laterale si è decisamente meritato il titolo di migliore in campo, con coperture precisissime e una presenza in fase offensiva quasi perpetua, nonostante il Chievo spingesse raramente sull'acceleratore. Una partita di sostanza e qualità che a molti ha fatto chiedere: "È se fosse lui il dopo-Lichsteiner alla Juventus?"

Ex tennista. Nato a Barga, nella provincia lucchese, il 14 luglio del 1995, è ormai diventato uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico italiano.

E dire che, fino ai 13 anni, Federico eccelleva in un altro sport: il tennis. Chi lo ha visto lo descriveva come un ottimo giocatore anche con la racchetta, tanto che raggiunse la Nazionale e conquistò il titolo U12 toscano. Ma la passione per il calcio era troppo forte, e Mattiello appese la racchetta al chiodo per indossare definitivamente gli scarpini.

L'arrivo alla Juventus. Mattiello sente per la prima volta l'atmosfera di casa Juventus nel 2009, quando l'allora direttore sportivo della Lucchese, Paolo Giovannini lo porta a Torino per un provino. Dopo qualche giorno di attesa, la bella notizia: il provino era positivo. Le prime presenze, anche se ancora in prova, furono con i Giovanissimi Regionali di Madama, e i complimenti arrivarono da ogni angolo anche in quel caso.

Da quel momento, Federico Mattiello era praticamente entrato ufficialmente nella Juventus. Il telefono suonò ancora qualche tempo dopo, per la convocazione con i Giovanissimi Nazionali.

In primavera. Mattiello è tra i giovani più interessanti della primavera juventina. Nel 2013 vince con la sua squadra la Coppa Italia Primavera, battendo per 1-2 il Napoli al San Paolo.

Suo il gol della vittoria, dopo una prestazione che in molti ricordano ancora. Fabio Grosso, allenatore di quella Primavera, lo considerava un jolly della fascia e riusciva a farlo rendere al meglio in ogni posizione. Per la prima volta, infatti, Federico mostra una della sue più grandi qualità: la polivalenza.

Finalmente, il calcio dei grandi.

In questa stagione, finalmente, Mattiello è riuscito a esordire in Serie A, nel 7-0 della Juventus contro il Parma. A qualche settimana di distanza, si mette in luce nella trasferta di Roma della Vecchia Signora, rendendosi pericoloso e andando molto vicino a segnare la sua prima rete nel massimo campionato, nel 3-0 che la Juve inflisse alla Lazio. Due prestazioni importanti, sopratutto la seconda con i capitolini, che fece drizzare le antenne a qualcuno che evidentemente si era perso la sua crescita.

Ora, il Chievo. Arrivato durante il mercato di gennaio, il giovane talento toscano dovrà sicuramente sfruttare al massimo l'opportunità che il Chievo gli sta dando. La concorrenza che trovava alla Juventus, infatti, gli rendeva impossibile giocare con una certa continuità, ma il suo minutaggio potrà sicuramente crescere con i veneti.

"Sono qui per giocarmela, ovvio che non ho il posto da titolare fisso, ci mancherebbe, ma mi farò trovare pronto quando ci sarà bisogno", diceva alla conferenza stampa di presentazione. Beh, chi ben inizia..

Il dopo Lichsteiner? Quello che tutti ora si chiedono è: sarà il futuro titolare della Juventus? Possibile. La facilità con il quale riesce a abituarsi alla fascia sinistra, destra, al centrocampo o alla difesa, lo rendono sicuramente un giocatore raro, di una polivalenza veramente difficile da trovare. In questa caratteristica, il giovane laterale ricorda molto un ex mito della fascia juventina: Gianluca Zambrotta. Altra qualità fondamentale è la personalità: esordisce senza patemi d'animi alla Juventus Stadium, offre 30 minuti di alto livello a Roma contro la Lazio alla sua seconda.

Contro il Milan, la prima da titolare, cancella dal campo Menez e salva due volte in maniera eccezionale su Destro. Non male per un ragazzino di 19 anni. Intanto, una cosa è sicura: ci dispiace per il tennis italiano, ma anche al calcio italiano servono talentini così. E servono disperatamente.