Tutti abbiamo visto quanto accaduto tra Napoli e Parma altermine dell’ultima partita di campionato di Serie A e non c'è molto da aggiungere. Risse, spintoni e minacce, per qualunque motivo esse siano generate sono sicuramente da condannare specie nello sport e specie se questo è guardato da milioni di persone.

Tra smentite e comunicati non sapremo mai con certezza se Higuain o qualche dirigente del SSC Napoli abbiano minacciato o offeso i giocatori di Donadoni rei di aver profuso troppo impegno per quella che doveva essere una partita per loro senza valore. Forse nell'annunciata conferenza stampa di domani Mirante farà luce su questa vicenda o forse no. Ciò che ci resta è però solo ciò che è stato evidente.



I giocatori di Benitez, due volte in svantaggio, non hanno mai assunto atteggiamenti provocatori (nel limite dell'agonismo e della posta in gioco ovviamente) o offensivi nel corso della gara, tutto si sarebbe svolto a fine gara. Non si ricordano, durante la partita, volti imploranti come quello di Materazzi nel lontano Lazio-Inter del 2002 giusto per fare un esempio. Evidente è stato il disappunto e la rabbia dei partenopei incapaci di guadagnare 3 punti a loro necessari. Una rabbia agonistica pari all'impegno e professionalità profusa dai giocatori del Parma e non ci capisce come avrebbero i giocatori di De Laurentis potuto sperare in un "regalo" da parte loro.



Al Tardini di questi tempi han fatto i conti squadre come la Juventus, addirittura sconfitta, Roma e tante altre. Tutti segnali dell'impegno e dello spirito con il quale i giocatori ducali affrontino le gare in questi giorni così difficili per la loro società. Da loro arriva una lezione a tutto il calcio italiano e fa dobbiamente piacere. La lezione che trasmettono infatti l'han dovuta prima apprendere se è vero com'è vero che in partite come Verona-Parma del 2001, che di fatto condannò alla serie B proprio il Napoli, si fece notare il potenziale conflitto di interesse tra le società entrambe collegate alla Parmalat.



L'esperienza si è inoltra rafforzata passando dal campionato 2004/2005 e di quel 3-3 tra Lecce e Parma che molti videro come una potenziale combine per salvare la Fiorentina. Oppure a parti invertite i tifosi gialloblu ricorderanno la rabbia provata, oltre all'ira dei giocatori specie di Mirante, quando al Tardini nel 2011 un Bari ormai retrocesso si impose per 1-2 grazie al gol di Alvarez nel recupero. Anche allora i giocatori del Parma furono accusati di aver criticato l'impegno dei pugliesi. Anche allora, come oggi, non vi è certezza.

L'unica che ci sentiamo di dire è che il Parma, la società, i tifosi, i giocatori tutti, abbiano appreso la lezione.