Arrigo Sacchi ha il Milan nelle vene. E lo dimostra ognivolta che c'è da tessere le lodi dei rossoneri ma anche quando c'è da parlaredei tanti successi che ha ottenuto negli anni '80 coi rossoneri. Del resto,disponeva di una grande squadra, che poteva contare sulle prestazioni di treolandesi straordinari: Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijckard. Il suoessere rossonero nel Dna, però, emerge pure ogni qualvolta c'è da fare qualchecommento sull'Inter. Venerdì, dopo aver ritirato l'ennesimo premio allacarriera, ha tirato un'altra stoccata ai nerazzurri, dopoquella sul Triplete che ha infastidito non poco i tifosi e alcuni excalciatori, come il leggendario ex capitano Javier Zanetti e Marco Materazzi.

Iquali hanno controreplicato stizziti. Ma cosa ha detto questa volta?

Questa volta critica il mercato interista

Così l'ex Ct della Nazionale ha commentato il sorprendentemercato dell'Inter, che ha messo a segno una serie di colpi che, per alcuni,l'avrebbe già resa da scudetto: “Il mercato dei nerazzurri? Non sono d’accordosulle spese pazze, sono società già indebitate e spendendo si indebitano ancoradi più. Non è questa la strada giusta, serve solo ai giornali per venderequalche copia in più”. Sicuramente il club interista non versa in ottime acqueeconomiche, ma la mancata qualificazione in Europa league – e dunque laconseguente minore stretta del Fair play finanziario – ha consentito allasocietà dell'indonesiano Thohir di muoversi di più sul mercato.

Con laconsapevolezza di dover fare cassa e vendere qualche giocatore importante.

Una nuova stoccata di Sacchi dunque, che forse qualcheinterista attribuirà al fatto che la squadra rossonera non riesca a piazzarealcun colpo. E che proprio l'Inter gliabbia soffiato Kondogbia. Vedremo se ci sarà qualche controreplica illustreanche in questa occasione.

Come quella di Marco Materazzi che – in rispostaalla sua considerazione che l'Inter avesse vinto il Triplete con una squadra disoli stranieri - gli ricordò come anche il suo Milan aveva importanti giocatoristranieri, senza i quali forse non avrebbe vinto tanto.