Dopo anni in cui l'Italia si è sempre, o quasi, posizionata dietro i maggiori campionati d'Europa per investimenti fatti sul mercato, in seguito a molte stagioni durante le quali, in sede di trattative, la nostra massima divisione non è stata terra di approdo per i grandi giocatori e giovani talenti e dopo anni non felici, anzi bui in tal senso per i top team italiani, la Serie A torna ad essere, ad un mese dalla fine della stagione e ad un giorno e qualche ora dall'inizio ufficiale del Calciomercato estivo 2015, il campionato che ha speso di più fra quelli di maggior importanza in Europa. Sono 266, ad ora, compresi alcuni acquisti in via di definizione quali Bertolacci e Bacca per il Milan, i milioni usciti dalle casse delle società italiane. E pensare che un anno fa, quando a tener banco c'erano gli ultimi atti del Mondiale, l'esborso dei nostri club ammontava a 126 milioni.
A conti fatti, momentaneamente, sono dunque ben 140 i milioni di differenza da un anno all'altro. A darne atto e testimonianza è la Gazzetta dello Sport, che in prima pagina titola "La Serie A torna prima". La Spagna dei neo campioni d'Europa del Barcellona, con 231 milioni sborsati, e l'Inghilterra dei mostruosi diritti tv - vedere i bilanci delle squadre inglesi per credere - con 188 milioni, non stanno al ritmo della nostra massima divisione calcistica. Piuttosto dietro è la Francia, quinta in questa classifica e ferma ad appena 44 milioni.
Le big italiane tornano a spendere
Vuoi perché la Juventus è forte dell'importante e ambizioso progetto attuato da molte stagioni a questa parte, culminato con la finale di Champions soltanto un mese fa; vuoi perché l'Inter sta allestendo una squadra che possa lottare per il titolo fin da subito, seppur prendendo prospetti interessanti e potenzialmente forti per il futuro; vuoi perché dall'altra sponda del Naviglio, al Milan, hanno capito che bisogna tornare competitivi in Italia, per riapprodare in Coppa dei Campioni - cosicché la società sia anche più vendibile a livello di brand e per ulteriori investitori - con l'obiettivo minimo del terzo posto; fatto sta che, in un modo o nell'altro, si è ritornati ad investire pesantemente sul mercato.
A Torino sono stati i primi a muoversi, con gli arrivi di Dybala, 32 milioni subito più eventuali bonus per lui, l'acquisto più oneroso dell'era Agnelli, quindi quello di Khedira, prelevato a zero dal Real Madrid, ed infine quello di Mandzukic, il cui cartellino è costato 19 milioni.