La Firenze del calcio soffre, non si riconosce più. Non vuol credere più alle parole. Vuole i fatti. Alla Fiorentina nelle sessioni di calciomercato passate, qualche pezzo da novanta è arrivato. Ma in questa estate rovente sembra tutto fermo. Immobile.

I viola si sono privati della colonna difensiva Savic, di Mohamed Salah non per loro scelta, di Mario Gomez, del "Pek" Pizarro. Sì, sono arrivati Mario Suarez e Gilberto, ci sono Pepito e Borja, ma ancora non ci siamo. Manca ancora qualche "top" ma anche "medium" player che possa far tornare il sorriso ai fiorentini.

Come ogni anno, a Firenze arrivano voci. Tante. Troppe. Nomi su nomi. E i tifosi viola sanno che, di tutti questi nomi, non arriva nessuno. Solo qualche giocatore sudamericano che costa poco.

Sarà quanto avvenuto nell'affare Milinkovic-Savic, saranno le dichiarazioni dei dirigenti sempre con qualche doppio senso da legger tra le righe, ma la piazza è stanca. Vuole tornare a sognare. È necessario riformare tre punti nevralgici. Serve un difensore per tutte le occasioni, Serie A e Coppa. E non può essere Astori. Serve un centrocampista a dare il ritmo alla macchina viola. Il "Pek" è unico si sa, ma è lecito chiedere un degno sostituto. Lì c'è il giovane Leonardo Capezzi che merita di farsi le ossa in campo, ma non può essere solo, serve un uomo che nel momento in cui, la squadra abbassa la guardia, faccia rialzare i compagni.

Serve un centravanti. E non Vucinic, serve uno di quelli che ti fa venti goal all'anno. Firenze ha visto troppe punte poco incisive. Tre acquisti di nome sono l'urgenza. Poi è necessario scommettere sulla gioventù gigliata, come Paulo Sousa ha già iniziato a fare: Bagadur, il già citato Capezzi, Bangu, Diakhaté e tanti altri.

I tifosi sono innamorati del nuovo mister. Ma è tutto l'apparato intorno al portoghese che non piace. Tanto che, domenica 2 agosto, è in programma sul tanto nominato nuovo prato dell'Artemio Franchi, un match contro il Barcellona. I tagliandi strappati sono appena 9000. Questo dato dimostra quanto Firenze non sia felice. E sono inutili le dichiarazioni di Gianluca Baiesi, il quale dice che la squadra farà una figuraccia a livello di pubblico davanti ai Campioni d'Europa.

Perché un po' per i prezzi, anche se è vero che non li gestisce direttamente la società, un po' per la situazione di contorno, il match con Messi, Suarez e Neymar non interessa. I tifosi vogliono vedere una squadra prima. È vero anche che, nello scorso incontro con i Blaugrana, nel trofeo Artemio Franchi, erano presenti 43.000 persone. Ma quella era un'altra Fiorentina. Altro dato significativo, quello degli abbonamenti. Infatti ad oggi, sono poco più di 9000 le tessere rinnovate. Una cifra così bassa che per trovare così pochi abbonamenti, bisogna tornare al primo anno Prandelli.

La situazione è critica. I giorni di mercato sono tanti. Firenze non chiede tanto. Vuole solo vivere una passione. Quella che dal 1926 anima il cuore di una città. Tutto è un'incognita, cosa avverrà non si sa, come diceva Battisti, lo scopriremo solo vivendo.