Questa sera, alle ore 21, sul prato verde di 'San Siro', il Milan di Siniša Mihajlović affronterà il suo debutto in una competizione ufficiale per la stagione 2015-2016, la Coppa Italia/TIM Cup. Avversario di turno, il Perugia di Pierpaolo Bisoli. Per quanto concerne la formazione che scenderà in campo, persistono pochi dubbi: in porta giocherà Diego López, che ha cambiato il suo numero di maglia, passando dal 23 all'1; in difesa, è ballottaggio a destra tra Abate e De Sciglio, mentre sono sicuri del posto da titolare Rodrigo Ely, Romagnoli e, a sinistra, Antonelli.

A centrocampo, accanto a De Jong e Bertolacci, sarà impiegato uno tra Bonaventura (favorito) e Montolivo, mentre Honda assisterà la coppia d'attacco titolare, che sarà naturalmente formata da Bacca e Luiz Adriano. Recuperato, in parte, anche Ménez, che partirà con tutta probabilità dalla panchina.

Intanto, però, in casa Milan tengono notevolmente banco anche le vicende di mercato. Mihajlović ha liquidato l'argomento mercato rimandando i cronisti presenti a parlare con i dirigenti, ma, in realtà, il tecnico serbo è colui il quale, più di tutti, desidererebbe dei graditi rinforzi. A centrocampo, appare attualmente congelata la pista che porta ad Axel Witsel: il 26enne belga dello Zenit, infatti, costa molto, circa 35 milioni di euro, e, nonostante il club russo abbia aperto ad un pagamento dilazionato, non intende calare le proprie pretese.

Il Milan, quindi, si sta orientando sul profilo di Roberto Soriano, che costa un terzo di Witsel, e, tra l'altro, è invocato a gran voce dall'allenatore, che lo ha avuto alle sue dipendenze alla Sampdoria. In società, però, non sono tutti allineati sulla reale efficacia di Soriano nel progetto tecnico rossonero: motivo per il quale si continuano a seguire altre piste, quali Lucas Leiva del Liverpool o quella più costosa di Ilkay Gündogan del Borussia Dortmund.

Senza considerare come Adriano Galliani possa avere più di qualche asso nascosto nella manica, da tirar fuori, magari, nei giorni del 'Condor', gli ultimi 3-4 giorni di Calciomercato.

Sempre in quei giorni, tra l'altro, potrebbe realmente concretizzarsi l'assalto del Milan a Zlatan Ibrahimović. L'attaccante svedese, di fatto, è prigioniero a Parigi.

La società transalpina non vorrebbe privarsene: un concetto espresso, a chiare lettere, nei giorni scorsi, dal Presidente del sodalizio capitolino, Nasser Al Kheläifi e ribadito, come un mantra, con un pizzico di amara consapevolezza, dal procuratore di Ibrahimović, Mino Raiola. La realtà, però, è un'altra: come riportato dal 'Corriere della Sera', Ibra vuole rompere a tutti i costi con il PSG, poiché stanco di vivere a Parigi e poco gratificato dal solo anno di contratto che gli rimane con il club parigino. Il centravanti vuole tornare in Italia, vuole tornare a Milano ed al Milan, per concludere la sua carriera in un posto che ama e più gradito alla sua famiglia, e sta cercando di forzare la mano con il PSG per fare in modo che ciò accada.

Ibra, però, come noto, è tipo che ai soldi non rinuncia: il nodo cruciale dell'operazione, infatti, sta nella buonauscita che l'attaccante scandinavo continua a chiedere alla sua attuale società, la quale, naturalmente, fa orecchie da mercante. La vicenda andrà ancora per le lunghe, ma il Milan ha già fatto sapere a Ibrahimović che si arrenderà soltanto il 31 agosto alle ore 23, termine ultimo per la campagna acquisti estiva.