Gli americani sognano di avere in patria un calcio che sia come quello europeo. Un 'american dream' partito da inizio anni '90, quando la nazionale 'a stelle e strisce' ben impressionò durante Italia '90, per poi organizzare essa stessa i Mondiali quattro anni dopo. Certo, dopo un quarto di secolo non sono diventati dei fenomeni, ma quanto meno, a suon di dollari, stanno rendendo il loro campionato sempre più interessante, acquistando tanti campioni europei, tra i quali diversi italiani, con gli ultimi esempi Sebastian Giovinco e Andrea Pirlo. Quest'ultimo, in particolare, ha fatto scalpore, perché il viaggio oltreoceano è stato improvviso e senza particolari annunci.
E' approdato, come noto, al New York fc, scelta anche per motivi familiari.
Domenica, però, per lui il derby di New York con i Red Bull è stato alquanto amaro, sia perché è stato perso per 2-0, con reti di dell'attaccante inglese Bradley Wright-Phillips e del centrocampista brasiliano con passaporto italiano Felipe (ex Padova), sia perché sugli spalti è stato alzato uno striscione ironico raffigurante lui e l'altro compagno di squadra dal nome altisonante: Frankie Lampard, ex bandiera del Chelsea. Cosa raffigurava?
Pirlo e Lampard come due anziani
Lo striscione riportava una vignetta di Pirlo e Lampard che li raffigurava come due anziani col bastone e mani sulla schiena, con sopra la scritta 'City casa di riposo'.
Una brutta accoglienza, insomma, che avvicina la Major league americana ai campionati europei. Almeno in questo, gli americani si sono avvicinati a noi. Siamo sicuri che Andrea si riscatterà presto a suon di calci di punizione, che i suoi avversari italiani e stranieri hanno conosciuto benissimo. O, forse, questo dei suoi avversari è proprio un modo per demonizzare il talento di un giocatore scartato da giovanissimo dall'Inter (insieme a Roberto Carlos, forse l'errore di mercato più clamoroso) e valorizzato appieno dal Milan, per poi ritrovare una seconda giovinezza nella Juventus. Ed ora ne cerca una terza negli Stati Uniti.