'Luci a San Siro non ne accenderanno più'. Forse è un po’ presto affinché ciò che cantava il cantautore milanese e interista Roberto Vecchioni si realizzi. Dopo il nuovo stadio realizzato dalla Juventus e il progetto in corso della Roma, mentre la Lazio pensa addirittura di ripristinare il vecchio Flaminio e a Napoli prosegue la guerra tra de Laurentiis e de Magistris, anche per le blasonate società milanesi Inter e Milan si era avanzata qualche voce riguardante un nuovo stadio. Thohir prima e Mr Bee poi, avevano messo nella propria lista dei desideri la realizzazione di un nuovo impianto destinato tutto alle proprie rispettive società.
Poi entrambi sembrano aver accantonato il progetto, aprendo così una sorta di guerra sulla gestione del San Siro. Una convivenza difficile. Peraltro, ieri è saltato un incontro con il Comune avente ad oggetto proprio questa questione. Cosa accadrà ora? Vediamo il retroscena.
Il dietrofront del Milan apre una questione
L'Inter vuole chiarire quali siano le intenzioni del Milan, dato che Barbara Berlusconi credeva molto nella realizzazione di un nuovo stadio al Portello, con tanto di plastico e nome esotico: Emirates Stadium. A spaventare i rossoneri è stata la cifra, pari a trecento milioni. Cifra che ha fatto porre il veto a Fininvest. Lo stesso Mr Bee è apparso poco entusiasta del progetto, di fatto favorendo (non volontariamente) lo stop all’affare.
Uno stop che però potrebbe portare al pagamento di una penale da almeno cinque milioni aFondazione Fiera. Da parte sua, l'Inter già si leccava i baffi al pensiero di avere un San Siro tutto per sé. Ma l'atteggiamento rinunciatario del Milan e le dichiarazioni dell’assessora allo Sport Chiara Bisconti, che ha ricordato alle due parti laconvenzione firmata fino al 2030 da entrambi i club per la gestione del Meazza in coppia, hanno raffreddato i sogni di gloria del magnate indonesiano.
Prospettive future
Ed ora cosa succede? Le parti potrebbero entrambe accontentarsi riducendo l'attuale capienza dello stadio (poco più di 80mila posti) portandola intorno ai 60mila, come previsto dall’Inter. Nonché creando un’area con servizi e ristorazione nella zona ex trotto, il famoso «quarto anello». Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai centocinquamilioni.
Cifra tutto sommato spendibile, ma il rallentamento del progetto potrebbe arrivare dal fatto che ci sono altre due parti in causa: il Comune (che però potrebbe aspettare il rinnovo della Giunta, dato che la prossima primavera si votano le comunali) e la Snai, proprietaria dell'impianto. Insomma, il derby, oltre che sul campo e sul mercato, prosegue anche per lo Stadio.