A Torino è bastato un tempo – il secondo – alla Juventus per abbattere il muro costruito dall'Inter, proseguendola sua corsa in testa al campionato. Senza subire gol, Buffon ha superato il suo record di imbattibilità, raggiungendo così le otto partite consecutive senza subire gol.
I gol della vittoria sono arrivati all'inizio della ripresa con Bonucci che su punizione battuta da di Dybala, si è ritrovato un incredibile pallone servito da D'Ambrosio che non ha avuto difficoltà a mandare in rete alle spalle di Handanovic e al 84’ con Morata che, appena entrato, si è guadagnato un penalty e lo ha trasformato con estrema freddezza.
Il derby d'Italia, sul campo,finiscecon un rotondodue a zero. Ma tanto altro è successo durante e dopo a far da contorno alla sfida.
Fuori dal campo
Sul terreno di gioco la differenza fra le due squadre si è vista tutta. La squadra di casa è apparsa caparbia, decisa e ben impostata, l’Inter ha evidenziato le oramai solite difficoltà ad esprimere un gioco corale tanto da apparire a tratti priva di idee e senza un direttore d'orchestra in campo e fuori. Una partita quasi a senso unico, insomma.
Sugli spalti, ove eranopresenti quarantamila spettatori di cui circa 2500 nerazzurri,invece, le coreografie sono state davvero pungenti e non è mancato certamente il sarcasmo. I tifosi bianconeri allo Juventus Stadiumsi sono presentaticon un clown nerazzurro sotto uno striscione piuttosto efficace: "A Carnevale ogni Scudetto vale", affiancato da uno scudettodicartonea ricordarequelloassegnato a tavolino ai nerazzurri nel 2006.
Qui il confronto fra le due squadre è stato decisamente più serrato e la risposta agli sfottò dell’andata ai bianconeri per la finale di Champions League persa non si è fatto attendere.
Le dichiarazioni
Nel dopo partita, assordante il silenzio del tecnico nerazzurro. A parlare questa volta non è Roberto Mancini ma il vice Presidente Javier Zanetti che non ha remore nel dichiarare che si è trattata di una dura sconfitta dovuta alla forza dell’avversario ed alla debolezza dell’Inter.
A suo parere a questo punto la sua squadra si deve assumere le proprie responsabilità e dare finalmente tutto quello che ha, fino alla fine del campionato.
Ancora più pesanti le parole del direttore sportivo Piero Ausilio che addossatutte le responsabilità suicalciatoriche, a suo dire, a mente della scarsa prestazione dovrebbero fare lo stesso esame di coscienza già fatto dalla società e dall'allenatore, senza appellarsi sempre ad episodi sfortunati.
Mancini ora si ritrova col Milan alle spalle con un solo punto di distacco e la terza posizione distante già cinque punti. La Juve invece è atrelunghezze di vantaggio dal Napoli, fermato sul pari nella partita di Firenze.