Hanno esultato i tanti tifosi bianconeri al seguito della Juventus martedì sera a Zagabria. Tutti, forse, tranne uno. Il traduttore assegnato dall'Uefa per il lavoro del pre e del post partita è infatti un italiano tifoso dell'Inter. Blasting News lo ha raggiunto per chiedergli un parere sui bianconeri e sulla sua fede nerazzurra.

- Guido Villa, in questi giorni ha curato la traduzione delle conferenze stampa dei giocatori e dell’allenatore della Juventus in Croazia per l'impegno con la Dinamo Zagabria. Che impressione ha avuto dei bianconeri?

E' stata estremamente positiva.

Mi è piaciuto molto quello che Allegri ha detto durante la conferenza stampa di lunedì. E’ cosciente della forza della sua squadra, ma nello stesso tempo predica umiltà e sa che c’è bisogno di tempo per amalgamare i nuovi arrivati. Ha detto che la cosa è resa ancora più complessa per il fatto che si gioca assai spesso, e non ci può essere sempre continuità di rendimento e una forma al top assoluto. Con un’immagine assai efficace, ha notato come il fatto di avere una squadra forte non significhi che si possano vincere tutte le partite per 3-0, come pensa qualcuno che vive nel mondo dei sogni. Un discorso assolutamente ineccepibile che è anche il fondamento per il successo, poiché l’umiltà, nello sport, è un punto di forza.

Una squadra forte che scendesse in campo contro una squadra più debole convinta di vincere senza concentrazione, senza sforzo, senza sacrificio ha già posto le basi per una sconfitta.

- Già in passato aveva seguito le traduzioni della Juventus in Champions League?

In questi giorni ho lavorato per la Dinamo, mentre una quindicina di anni fa feci alcune traduzioni scritte direttamente per la Juventus.

In ufficio conservo come un cimelio l’ordine per le traduzioni firmato da Antonio Giraudo.

- La professionalità viene prima di tutto, ma un interista doc come lei cosa prova a lavorarecon l'acerrima rivale?

Per noi interisti la Juventus è quasi una personificazione del male assoluto, c’è quasi un odio metafisico, che da Calciopoli in poi è cordialmente ricambiato da parte dei tifosi juventini.

Mi sono sempre tenuto lontano da questi eccessi, però non posso negare di avere provato in passato sentimenti di forte antipatia nei confronti della Juve. Adesso è tutto cambiato. Il momento decisivo è stato quando, lunedì pomeriggio, ho stretto la mano a Chiellini e ad Allegri. Ho detto subito che ero italiano, e anche interista. A questo outinghanno risposto con un sorriso. Quel sorriso mi ha fatto comprendere di trovarmi di fronte a delle persone esattamente come me. Il contatto umano ha fatto il miracolo. D'ora in poi la Juventus continuerà ovviamente a essere un club calcistico rivale rispetto alle aspirazioni della mia squadra, l'Inter, ma sicuramente provo per loro, posso dirlo, anche una grande simpatia.

Ho voluto mettere in pratica subito questo mio nuovo atteggiamento prima della partita. Leggendo in italiano gli avvisi obbligatori per i tifosi prescritti dall’Uefa, ho cercato di addolcire il burocratese del linguaggio del comunicato dell’ente calcistico europeo, augurando prima di tutto “Buona sera”, che non era nel comunicato, e accentuando in tono amichevole le parole di benvenuto. Era una cosa fatta davvero con il cuore.

- Mentre la sua Inter giovedì sarà impegnata in Europa League, mi dice a che punto è il calcio croato? La Nazionale è forte, ma le squadre di club faticano ancora molto...

Il problema del calcio croato di club è che quando i maggiori club europei notano un talento, è difficile, se non impossibile, respingere le loro offerte.

Ne consegue che il livello del campionato locale è molto basso. Quest’anno poi la Dinamo si è indebolita proprio alla vigilia dell’inizio della Champions.Il risultato è che la squadra, che da più di 10anni vince il campionato senza problemi, quest’anno è quarta in classifica.