Juventus: il prossimo avversario dei bianconeri in Champions League sarà il Porto. Senza dubbio, in molti avranno tirato un sospiro di sollievo una volta appresa la notizia. Tuttavia, Pavel Nedved invita a non sottovalutare in alcun modo l’avversario: credere di essere già ai quarti di finale sarebbe uno dei più gravi errori da compiere che, inevitabilmente, porterebbe la squadra a non avere la concentrazione giusta per affrontare una sfida di tale livello. Ogni gara europea prevede rischi che bisognerebbe essere in grado di fronteggiare con la giusta predisposizione fisica e mentale: del resto, il Porto è una squadra che ha già eliminato la Roma nei preliminari, dunque non si tratta certo di un gruppo a cui mancano convinzione e forza per credere nell'obiettivo.

Dopo questa premessa, Nedved non perde occasione per elogiare l’ottimo lavoro portato a termine dallo staff tecnico e dai giocatori fino a questo momento, il che non deve però essere un motivo per cullarsi ma, al contrario, la Juve deve considerare questo percorso come uno sprono a conseguire risultati che siano sempre più soddisfacenti.

Bisogna continuare a sorridere anche dopo Torino - Juventus

Il recente derby Torino – Juventus, terminato con il risultato di 1 a 3, rappresenta senza dubbio un motivo di gioia per la società e per i tifosi e, secondo Nedved, mette in risalto come la squadra riesca a farsi trovare pronta in occasione dei grandi appuntamenti: un gruppo solido, che crede nei propri mezzi, è in grado di capovolgere una situazione apparentemente negativa, proprio come è successo in questo specifico caso.

Molto brevemente, viene fatto richiamo anche al “caso Mandzukic”, dopo che quest'ultimo ha vistosamente palesato il proprio disappunto in merito alla sostituzione avvenuta nel corso del match. Ancora una volta, si ribadisce l’importanza tattica che contraddistingue un simile giocatore nell’ottica della squadra. Voi cosa ne pensate dei sorteggi di Champions a cui abbiamo assistito? La Juventus sarà in grado di affrontare il Porto con la giusta tenacia oppure c'è il rischio che possa riaffacciarsi all'orizzonte il tanto odiato “mal d’Europa”?