Qui Inter. Il primo vero colpo italiano di questa nuova era Suning è il centrocampista bergamasco Roberto Gagliardini, strappato all’Atalanta per una cifra complessiva che, tra prestito, riscatto e bonus, si aggira intorno ai 28 milioni di euro. Inizialmente conteso alla stessa Juventus il giocatore ha poi preso la via di Milano, in linea con il nuovo progetto tecnico che verterebbe in primis sulla valorizzazione dei giovani cresciuti nel nostro campionato. E la scelta di puntare forte sul ragazzo nato a Bergamo e cresciuto calcisticamente all’Atalanta pare aver dato i primi frutti, data la sontuosa prestazione con cui si è presentato ai suoi nuovi tifosi nell’anticipo di sabato sera vinto contro il Chievo per 3-1 sotto i riflettori del Meazza.
Qui Juve. Se la “italianità” è sempre stato il marchio di fabbrica della società torinese, è pur vero che nelle ultime stagioni la fiducia concessa ai talenti di casa nostra è venuta quasi sempre meno. Di esempi ce ne sono così tanti che non basterebbero poche righe. Qualcuno opporrà il ragionamento che di autentici talenti, nelle ultime annate, se ne sono visti ben pochi. Forse è lecito pensarlo. È altrettanto lecito però ritenere che la capacità di valorizzare certi profili calcistici, da parte dell’intero mondo Juve, fosse un po’ scemata a seguito di calciopoli. Frettoloso arrivismo? Voglia di vincere subito affidandosi a campioni già affermati? Chi lo sa. Le cose comunque stanno cambiando.
In questo senso è stato di buon auspicio il rinnovo fino al 2021 di Daniele Rugani siglato il mese scorso. Un primo mattoncino della Juve che verrà, guardando anzitutto a quei giovani già presenti in rosa o comunque in orbita bianconera. Anche qui la lista è lunga. Mattiello e Mandragora su tutti, lungodegenti in recupero che potrebbero tornare utili nel prosieguo della stagione, proprio come ha sottolineato Allegri durante la conferenza pre Fiorentina-Juventus.
Del resto, quell’ inesauribile fucina di talenti che è l’Atalanta di questi tempi non poteva lasciare indifferenti società come la Juventus, abituata a spendere tanto, la maggior parte delle proprie risorse, proprio in serie A. Marotta ci ha provato senza successo sia per l’ivoriano Kessié, che però il presidente orobico valuta non meno di 35-40 milioni di euro - cifra importante che la dirigenza bianconera reputa esagerata per un ventenne appena esploso - sia per il succitato Gagliardini, poi finito agli eterni rivali dell’Inter e per il quale l’AD bianconero ha strategicamente negato di aver effettuato un tentativo.
La trattativa che ha invece avuto lieto fine è quella che porterà a Torino un altro bergamasco doc: Mattia Caldara.
Il centrale difensivo, che è stato acquistato per una cifra complessiva di 21 milioni tra parte fissa e bonus, rimarrà in nerazzurro ancora fino al 2018, termine del prestito gratuito che rientra negli accordi tra le due società. Altro grande acquisto di prospettiva è quello dell’attaccante esterno azzurro classe ’97 Riccardo Orsolini dall’Ascoli. Chissà che la sua classe non conforti in futuro quanti hanno ancora oggi nostalgia di Del Piero. Allenatori e società permettendo, è ovvio!
Insomma, di nomi se ne sono fatti tanti e se ne continueranno a fare fino alla fine di questa finestra invernale di Calciomercato. Ognuno con i propri pallini, tutti a caccia di stelle!