Il Genoa ha rinnovato la propria fiducia in Ivan Juric, attraverso un confronto pacato tra il presidente e il mister dopo la partita persa in casa contro il Sassuolo. Il clima non è più idilliaco come prima tra le parti, ma l'ex Crotone ha ancora qualche gettone da giocarsi. Perchè Preziosi crede ancora nel suo allenatore, pur non comprendendo alcune scelte tecniche del croato. I due hanno discusso apertamente, ma c'è stima reciproca e voglia di andare avanti insieme.

Napoli non sarà decisiva

La partita di questa sera contro il Napoli non sarà decisiva per il futuro del mister, che lo scorso giugno ha firmato con il club più antico di Italia un contratto triennale da 600.000 euro a stagione.

Nella conferenza stampa pre-partita Juric ci è sembrato piuttosto sereno e carico. Ha ancora qualche piccolo dubbio di formazione, ma a prescindere da questo vuole dai suoi giocatori massima concentrazione e applicazione. No alle barricate in difesa, sì ad un atteggiamento propositivo e coraggioso. E' questo ciò che chiede il mister, più semplicemente di ritrovare l'identità che aveva mostrato la squadra nella prima parte della stagione. Una sconfitta è stata messa in preventivo dalla società, che nell'eventualità concederebbe al croato un'altra occasione di riscatto in quel dell'Adriatico con il Pescara. E' chiaro che se la sconfitta dovesse essere rovinosa (come quella subita ai tempi di Malesani ad esempio) le cose potrebbero evolversi diversamente.

Preziosi pensa a Reja e Mandorlini

I tifosi genoani, giustamente, fanno gli scongiuri ma il presidente Preziosi si guarda intorno per cautelarsi. Il nome più caldo, fino a ieri, per sostituire Ivan Juric era quello di Stramaccioni. Le percentuali dell'ex allenatore dell'Inter, tuttavia, sono in ribasso. Salgono, invece, due soluzioni più economiche ed esperte: secondo rumors locali, infatti, il presidente Preziosi avrebbe pensato al settantunenne Edy Reja e all'ex tecnico dell'Hellas Verona, Andrea Mandorlini reduce dall'Europa sfiorata coi veneti e da una retrocessione maturata nell'anno successivo.