Dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo, il Genoa scivola in zona retrocessione e arriva alla trasferta di Napoli con il morale sotto i tacchi. La tifoseria rossoblu, finora sempre al fianco della squadra, ha contestato i giocatori a fine partita, mettendo nel mirino anche mister Juric ma soprattutto il presidente Enrico Preziosi.
L'invito a lasciare il club in buone mani
Roberto Scotto, uno dei volti storici del tifo genoano, ha invitato il numero uno dei grifoni a farsi da parte con un messaggio postato a titolo personale sulla propria pagina facebook.
"Le chiedo di mettere il Genoa in vendita perché il prossimo campionato potrebbe diventare un inferno per tutti". Il patron dei liguri ha deciso di disertare il Luigi Ferraris fino a fine stagione, ma ha garantito la sua vicinanza alla squadra. Intanto domenica pomeriggio in Tribuna, insieme ad Alessandro Zarbano, c'era un rappresentante di un fondo svizzero interessato all'acquisto del Genoa. Il braccio destro di Preziosi sta lavorando sotto traccia per trovare un nuovo acquirente, ma senza risultati. Nel corso di questi anni diversi imprenditori hanno sondato il terreno per la società, ma soltanto i contatti con Giovanni Calabrò si erano evoluti in una vera e propria trattativa, poi sfumata al fotofinish.
I debiti, i bassi fatturati e il nodo Fondazione
La realtà delle cose dice chiaramente che il Genoa resta una società poco appetibile per una serie infinita di motivi, che abbiamo provato a sintetizzare in tre punti. Il primo aspetto da considerare è il seguente: sebbene il grifone abbia messo alle spalle la tempesta finanziaria, la situazione non è comunque idilliaca.
Un eventuale compratore, intenzionato a prelevare il Genoa, dovrebbe mettersi sulle spalle tutti i debiti della società e non sono pochi. Si parla di diverse decine di milioni di euro, oltre ai costi di gestione medi che sono sempre più alti delle entrate. Ci vorrebbe quindi un imprenditore molto facoltoso, conscio di acquistare un club che dal punto di vista economico non se la sta passando bene.
Ecco perché spesso si è parlato di partnership: Preziosi sa bene che il Genoa al momento ha poco appeal, per questo sarebbe disposto ad accompagnare il nuovo proprietario verso un risanamento totale. Potrebbero essere necessari alcuni anni, con una condivisione di poteri, ma risulta difficile pensare ad un imprenditore disposto ad investire nel calcio e a non avere pieno controllo. Inoltre resta da sciogliere il nodo della Fondazione Genoa (che gode di un diritto di prelazione) della quale il presidente voleva liberarsi con l'assemblea straordinaria degli azionisti prevista a gennaio e poi annullata.