Non solo l’inatteso esonero di Stefano Pioli a tre giornate dal termine del campionato: la rivoluzione cinese dell’Inter passa anche da Walter Sabatini che è stato ufficialmente presentato alla stampa come responsabile dell'intera area tecnica di Suning Sports, la holding sportiva che include lo Jiangsu Suning e l'Inter. Una nuova mansione che in pratica avrà l’obiettivo di creare sinergie tra il ramo italiano e quello cinese del gruppo, con l’intento dichiarato di promuovere lo sviluppo di quest’ultimo. In particolare tra i compiti del nuovo dirigente ci sarà anche quello di gestire i settori giovanili e i trasferimenti di ambedue le squadre.
I risultati di Sabatini con la Roma
Le prime parole di Sabatini sono chiare: “Inter e Suning devono crescere parallelamente insieme, in modo tale che diventino una grande famiglia e un grande gruppo di lavoro. Nella mia mente entrambe hanno la medesima importanza”. Ecco dunque la missione principale dell’uomo che, secondo Calcio e Finanza, nei cinque anni in cui ha avuto la responsabilità delle operazioni di Calciomercato della Roma, ha fatto ottenere alla società ricavi netti per 142,51 milioni di euro. Un risultato notevole, raggiunto sommando la voce “gestione operativa netta del parco giocatori”, presente negli ultimi cinque bilanci della società giallorossa, che comprende le plusvalenze realizzate con la cessione dei calciatori, le eventuali minusvalenze, i ricavi legati ai giocatori dati in prestito e il costo di quelli prestati da altri club.
Un curriculum invidiabile per una squadra come l’Inter che ha sempre avuto un vivaio notevole, ma che spesso è stata incapace di valorizzarlo.
I pro ed i contro di Sabatini
In tanti hanno fatto notare il cambio di marcia: con Sabatini si costituiscono le basi per una società solida. Nel calciomercato, ad esempio non si partirà più dagli agenti o dai singoli calciatori come Gabigol, che a volte sono risultati doppioni di chi già era in rosa, ma da chi deve costruire la parte tecnica.
Tuttavia in molti hanno espresso perplessità su questa operazione, ancora una volta innovativa per il calcio italiano, portata avanti da Zhang: secondo diversi commentatori come Beppe Bergomi si va a delegittimare chi è attualmente impegnato nella società, come Piero Ausilio, che dovrà per forza di cose rivedere il suo ruolo per non entrare in conflitto con Sabatini.
Poi, aggiunge Bergomi, se dovesse arrivare anche Gabriele Oriali, “un altro grande personaggio che non ha paura a prendersi le proprie responsabilità”, diventerebbero davvero troppi i galli nel pollaio. E infine c’è chi dice che tutti questi cambiamenti societari siano l’anticamera dell’ingaggio in nerazzurro di un allenatore che si sposterebbe solo in presenza di un progetto dalle solide fondamenta, come Antonio Conte.