Ormai c'è una vera e propria guerra in casa Milan. Raiola con il suo assistito Donnarumma da una parte, la dirigenza del Milan rappresentata da Mirabelli e Fassone dall'altra. Il rifiuto del rinnovo di Donnarumma è diventato il caso calcistico dell'estate, grazie ad un clamore mediatico enorme.

Dopo le parole di Raiola rilasciate a Sky, Mediaset e Rai ( reti unificate), non si è fatta attendere la risposta di Marco Fassone che, tramite un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha ribattuto alle accuse di non aver saputo gestire la trattativa.

Salvo clamorosi colpi di scena, ormai resta da capire solo se Gianluigi Donnarumma resterà un altro anno al Milan o se ci sarà cessione immediata.

Fassone: "Se Donnarumma ci ripensa, lo riabbracciamo"

Sulle presunte minacce ricevute dal calciatore: "Io non so cosa potessimo fare di più, come società, per far restare Donnarumma al Milan e per farlo capire anche alla sua famiglia. Ogni volta che abbiamo parlato con lui abbiamo cercato di trasmettere questo nostro desiderio. Siamo amareggiati ed addolorati per queste cose che il calcio può generare, non capisco simili reazioni. Anzi, se per caso Donnarumma ci dovesse ripensare, noi siamo pronti ad accoglierlo. E credo anche i tifosi del Milan farebbero lo stesso perché gli umori cambiano in fretta".

Sulla possibilità di mandarlo in tribuna per un anno: "Non c'è questa minaccia. Come abbiamo già detto, Donnarumma l'anno prossimo giocherà al Milan perchè è incedibile. Sarà Montella a decidere, per me può anche giocarle tutte. Noi, ovviamente, cercheremo un altro portiere, non possiamo rischiare. Magari Donnarumma pensa al Real mentre è da noi ed io non posso permettermelo: ho bisogno, in quel ruolo, di gente serena ed in condizioni psicofisiche ottimali".

Sulla scelta di non rinnovare: "La scelta del calciatore di rifiutare può anche essere legittima. Ma c'è anche l'etica negli affari: in questo modo la società viene danneggiata, perderemo 100 milioni. Se adesso Donnarumma vale così tanto è grazie al Milan ed al coraggio di chi lo ha lanciato in prima squadra. Saremmo stati disposti anche a rinnovare con clausola rescissoria ragionevole, in maniera tale che se anche fosse arrivato il Real avrebbe dovuto pagare quella determinata cifra.

Invece così, quello che non viene pagato a me e che avrei reinvestito nel calcio italiano, entra nelle tasche del procuratore. Donnarumma non ha mai detto di volersene andare, ma Raiola era di tutt'altra versione.

Sulla fretta imposta a Raiola: "Il Milan non poteva più aspettare. Tra due settimane abbiamo il raduno, io devo poter agire sul mercato. Se avessi aspettato prendendomi poi un rifiuto sul rinnovo, cosa avrei ottenuto? Stiamo parlando da due mesi. Ed è inutile che Raiola se la prenda con Mirabelli: esiste la dirigenza del Milan, non Fassone o Mirabelli. Nessuno osi mettere zizzania tra noi due".