In teoria questo è il periodo dell'anno in cui le squadre trattano calciatori, li acquistano e li cedono. In realtà la terza serie del calcio nazionale è ancora alle prese con problemi d'organico. Nella scorsa stagione il presidente Gravina volle riportare a sessanta il numero di squadre che avevano diritto all'accesso al terzo livello italiano e solo dodici mesi fa fioccarono le richieste di ripescaggio dalla Serie D e fu il Consiglio Federale a scegliere quali squadre avrebbero avuto diritto a giocare il campionato professionistico.

La spuntarono squadre, tra le altre, del calibro di Taranto e Reggina, in questa stagione gli scenari sembrano essere cambiati.

Poche richieste

Le modalità per presentare domanda di ripescaggio sono rimaste più o meno le stesse, l'ostacolo è sempre quello dei trecentomila euro a fondo perduto. Si tratta, tuttavia, di una barriera insormontabile per molte squadre, al punto che nonostante in cinque posti vacanti sono soltanto due le squadre pronte a presentare una documentazione completa: la Triestina e il Rende. Entrambe le compagini sono praticamente certe di disputare la prossima Serie C. Si attende, inoltre, di sapere se sarà concessa una proroga al Rieti, disposto a pagare, ma soltanto dopo l'avvenuto passaggio di proprietà.

Cosa accade?

Con sole due squadre ripescate, il Consiglio Federale potrebbe ritrovarsi con sole cinquantasette squadre e a quel punto sarebbe necessario organizzare tre gironi da diciannove squadre. Non esattamente una cosa esaltante, alla luce del fatto che bisognerebbe dar vita a tornei in cui ciascuna squadra dovrebbe rispettare singolarmente un turno di riposo.

L'altra faccia della medaglia, però, porterebbe alla possibilità di ottenere una maggiore fetta dei contributi della Lega Pro grazie al fatto che diminuirebbero gli aspiranti ad ottenere una fetta di torta. La logica permetterebbe, inoltre, di ridurre le società professionistiche, obiettivo dichiarato di diversi esponenti della politica calcistica.

Resterebbe la necessità di avere tre retrocessioni per gironi e dunque potrebbe essere mantenuta la formula che porta l'ultima in classifica ad andare direttamente in Serie D e le squadre dalla penultima alla quartultima a spareggiare per evitare la retrocessione in due distinti doppi confronti. Si attendono le decisioni del Consiglio Federale che dovrebbero far definitivamente luce sulla questione.