La presunta tentata combine che coinvolge Avellino e Catanzaro sta tenendo banco in questo momento, sia tra le tifoserie direttamente interessate alla questione, sia tra quelle che sperano di trarne benefici. L'eventuale massima punizione nei confronti della società irpina e di quella calabrese, con il conseguente declassamento di categoria, potrebbe portare Trapani e Vibonese, rispettivamente, in serie B e serie C. Ma più i giorni passano, più questa eventualità viene meno. C'è una Procura Federale ad indagare sul caso, quello che però salta all'occhio sono i tempi strettissimi e, sebbene la stessa Procura abbia assicurato celerità, è praticamente impossibile che venga emessa una sentenza prima dell'inizio dei campionati.
Il Trapani è uscito allo scoperto con un comunicato ufficiale, un appello alla giustizia sportiva di tutelare tutte le parti in causa. Ma è invero difficile che l'attuale mappatura della serie cadetta cambi, a meno di un cataclisma.
I fatti contestati
Le intercettazioni ambientali raccolte dagli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta 'Money Gate' che ha portato all'arresto, tra gli altri, del'ex patron del Catanzaro, Giuseppe Cosentino, nello specifico dei fatti di cui ha competenza la giustizia sportiva, indicano la discussione tra due persone, tra cui l'allora presidente dei giallorossi calabresi. In riferimento alla partita Catanzaro-Avellino della stagione 2012/2013 che riportò i campani tra i cadetti, una delle due persone intercettate sottolinea che il risultato doveva essere un pareggio e che, invece, l'Avellino aveva vinto.
Proprio su queste parole, la Procura chiederà dei chiarimenti onde fugare o confermare il sospetto di una tentata combine. Alla fine, ciò che la Procura ha in mano non è certamente la prova di un reato.
L'iter procedurale
In merito la Procura Federale ha già ascoltato l'attuale presidente dell'Avellino, Walter Taccone, ed anche il direttore sportivo De Vito.
Entrambi hanno dichiarato di essere totalmente estranei ai fatti. L'interrogatorio più importante però riguarda Giuseppe Cosentino, attualmente impossibilitato a presenziare per problemi di salute. L'audizione, pertanto, è stata rinviata sine die, a questo punto e nella migliore delle ipotesi avverrà dopo Ferragosto. Nella stessa giornata verranno ascoltati, così come concordato dai legali della famiglia di Cosentino, tanto la moglie, Francesca Muscatelli, quanto la figlia Ambra Cosentino ed anche l'amministratore delegato del Catanzaro, Marco Pecora.
Nella circostanza, dunque, Cosentino dovrà chiarire il vero significato di quella discussione. Non è da escludere che la Procura ritenga quelle frasi totalmente insufficienti per aprire un procedimento. Ad ogni modo, nel caso andassero avanti le indagini, l'iter prevede anche l'audizione di eventuali tesserati ed i consueti confronti tra le parti. La Procura stilerà le conclusioni e le notificherà ai legali, i quali potrebbero produrre altro materiale difensivo. Se processo sarà, dovrà affrontare tutti i gradi di giudizio. Che tutto questo possa concretizzarsi prima dell'avvio dei campionati è pura fantascienza.