Quanto vale l'Inter di Luciano Spalletti? Può inserirsi nella lotta scudetto? Domande a cui è difficile dare una risposta dopo soltanto 90' del campionato di Serie A 2017/2018. Dopo aver battuto nettamente la Fiorentina nella gara d'esordio, i nerazzurri sono chiamati ad un durissimo banco di prova su un terreno tradizionalmente ostico. Roma-Inter, in programma il 26 agosto alle ore 20.45, sarà il match di cartello della 2^ giornata. Difficile fare un pronostico: entrambe non sono ancora al top della condizione, ma ambedue hanno vinto all'esordio.

Il peso dei tre punti in palio è molto relativo all'inizio del torneo, certo è che una vittoria dall'una o dall'altra parte influirebbe parecchio sul morale di due squadre che scalpitano nel tentativo di lanciare il loro guanto di sfida alla Juventus. Per l'Inter, come già detto, si tratta di un campo difficile: lo dice la storia, lo dicono i precedenti. Su 97 gare ufficiali disputate a Roma tra campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA (le due formazioni furono rivali nella finale della stagione 1990/91), l'Inter ha vinto 31 volte contro le 42 della Roma, mentre i pareggi sono stati 24. L'ago della bilancia si è decisamente spostato sui colori giallorossi negli ultimi 40 anni.

Serie A: l'Inter non vince a Roma dal 2008

L'Inter non vince in campionato in casa della Roma dal 2008 (4-0, doppietta di Ibrahimovic, gol di Stankovic ed Obinna), anche se ad onor del vero l'ultimo successo nerazzurro all'Olimpico è quello firmato da Stankovic (1-0) nella semifinale di Coppa Italia 2010/2011. Relativamente al campionato, dopo il citato successo del 2008 il club milanese ha incassato 6 sconfitte ed impattato per 3 volte.

Ma in passato c'è stato di peggio, i tifosi più maturi ricordano bene gli anni '80 dove la sfida dell'Olimpico tra Roma ed Inter era puntualmente una festa giallorossa. Dal 1979 al 1987, l'Inter perse ben undici gare consecutive disputate in casa della formazione capitolina, tanto da dare vita alla 'maledizione dell'Olimpico'.

Storia di una 'maledizione'

La citata 'maledizione' parte in maniera inattesa nel dicembre del 1979. L'Inter di Eugenio Bersellini è la capolista imbattuta del campionato, ma viene piegata da un calcio di rigore trasformato da Di Bartolomei. Sarà una delle poche sconfitte per una squadra che, a fine stagione, cucirà sulla maglia il 12° scudetto. I giallorossi concedono il bis nella stagione 1980/81, vicendo ancora 1-0 ed ancora su rigore realizzato questa volta da Pruzzo. Ci sarà anche un intermezzo di Coppa Italia, stagione 1981/82, in cui la Roma strapazzerà 4-1 l'Inter (Chierico, Faccini, autogol di Bini e rigore di Bartolomei, gol di Prohaska per i nerazzurri), anche se poi la Beneamata passerà il turno vincendo 3-0 il ritorno di San Siro.

La maledizione dell'Olimpico però non conosce soste, 3-2 nel marzo 1982 con ben due autoreti interiste firmate, loro malgrado, da Bini e Ferri (di Conti l'altro gol romanista, di Bagni ed Altobelli quelli dell'Inter); 2-1 nel dicembre 1982 (Falcao e Iorio per la Roma, Altobelli per l'Inter); 1-0 nell'aprile 1984 (Di Bartolomei su rigore), 4-3 nel maggio 1985 (Ancelotti, Conti e Gianni per i padroni di casa, autogol di Oddi, Rummenigge ed Altobelli per gli ospiti); 3-1 nel marzo 1986 (doppietta di Graziani e Gerolin per la Roma, Rummenigge per l'Inter); 2-0 nei quarti di finale della Coppa Italia della stessa stagione (Desideri e Tovalieri); 1-0 nel febbraio 1987 (Berggren) e 3-2 nel novembre dello stesso anno (Manfredonia, Giannini e Desideri in gol per i giallorossi, di Fanna ed Altobelli le marcature interiste).

L'Inter dei record

La stagione 1988/89 è una delle più belle dell'intera storia dell'Inter. I nerazzurri di Giovanni Trapattoni stanno dominando il campionato e sono saldamente in vetta quando, il 12 marzo 1989, scendono in campo all'Olimpico contro la Roma. Napoli e Sampdoria, le principali insegutrici della capolista, confidano nella nota maledizione per accorciare le distanze. Per i giallorossi però è un'annata travagliata, testimoniata dall'esonero di Nils Liedholm sostituito con Luciano Spinosi. Tuttavia la Roma tenta di tirar fuori l'orgoglio contro un'Inter che, in vista dell'imminente primavera, ha trovato in Lothar Matthaeus il suo trascinatore. Leader dentro e fuori dal campo, il tedesco detta i tempi della squadra, arretra in difesa all'occorrenza e rovescia il fronte con le sue devastanti progressioni.

Un giocatore fantastico in una squadra fantastica, contro la quale l'orgoglio serve a poco. I tifosi nerazzurri sentono che la maledizione sta finalmente per spezzarsi: dopo appena 12' Diaz trova un corridoio per Matthaeus che supera in velocità i difensori giallorossi ed infila Tancredi. Dieci minuti più tardi, sempre l'onnipresente Matthaeus ruba palla sulla trequarti avversaria ed innesca Berti che gli ricambia il favore servendolo in posizione decentrata sulla sinistra: il suo cross con il contagiri per la testa di Serena vale il 2-0. I giallorossi sono anche sfortunati, quando l'arbitro Lanese nega loro un rigore piuttosto netto per fallo di Mandorlini su Voeller, ma al di là del singolo episodio non c'è letteralmente partita.

Quando manca un quarto d'ora al termine, una perla di Ramon Diaz fissa lo score sul definitivo 3-0 per i nerazzurri. La maledizione è finita, l'Inter avrebbe preso definitivamente il volo verso un sontuoso 13° scudetto, polverizzando un bel pò di record del calcio italiano. Sono trascorsi 28 anni, ma è un match che gli interisti più maturi ricordano molto volentieri. Considerato che negli ultimi anni lo stadio Olimpico è tornato una sorta di tabù per il club milanese, magari qualcuno avrà ricordato a Spalletti quella partita. Quella di Trapattoni era l'Inter dei record, quella attuale è ancora indecifrabile, ma la gara in casa della Roma è certamente un test importante per dimostrarne la consistenza in questo avvio di stagione.