Erano attese per oggi le decisioni del Consiglio Federale relativamente alla nuova composizione del campionato di Serie C, ma sono arrivate decisioni ufficiali che non rispecchiano le previsioni della vigilia, che nessuno avrebbe più messo in discussione. Difficile che possano esserci i margini per una rivisitazione della posizione espressa dalla Federazione.
Passo indietro
Riavvolgendo il nastro ci si accorge che solo l'anno scorso il presidente Gravina, fresco di elezione, fece di tutto per riportare il format del terzo livello nazionale a sessanta squadre.
In quell'occasione si aprì una vera e propria caccia al ripescaggio, grazie al vento favorevole determinato dalla presenza in Serie D di squadre e piazze importanti come Reggina e Taranto. In questa stagione le domande sono da subito risultate poche e si era creato immediatamente il dubbio su quale potesse essere la nuova organizzazione dei gironi. I rumors davano ormai per definitivi tre gironi da diciannove squadre che avrebbero dato vita a campionati in cui ogni squadra avrebbe dovuto rispettare un singolo turno di riposo, aspetto più comune a tornei dilettantistici che professionistici.
Il dato inatteso
Alla fine ce l'ha fatta soltanto la Triestina, com'era ampiamente previsto. Ciò che, invece, non era preventivabile era l'esclusione del Rende che sembrava davvero avere tutte le carte in regola, al punto che la stessa società calabrese aveva iniziato a rafforzare la squadra con una serie di colpi degni della Serie C.
Una fideiussione non idonea sarebbe stata la causa scatenante del mancato lasciapassare al club della provincia di Cosenza che, nella passata stagione, aveva vinto i play off di Serie D?
Altre deluse
Ha destato innumerevoli polemiche la decisione del Consiglio Federale di non prevedere una proroga che avrebbe potuto rimettere in gioco alcune società virtuose come, ad esempio, la retrocessa Vibonese.
Un "alt" definitivo che ha fatto andare su tutte le furie tutta l'Assocalciatori che ha lasciato la riunione in anticipo in segno di protesta, dato che ripristinare una Lega Pro a sessanta squadre avrebbe garantito molta più occupazione per i tanti giocatori senza contratto. La Vibonese, tra l'altro, secondo quanto riporta il sito LaC potrebbe ricorrere al Tar, dato che sente di dover avere un posto di diritto nel prossimo campionato per riammissione, per la posizione irregolare con cui il Messina avrebbe disputato lo scorso campionato.