Archiviata anche la quarta giornata, è il momento di tirare le somme su quest'ultima e analizzare cosa non ha funzionato all'interno della squadra o cosa, invece, è andato nel migliore dei modi. Tutte le big hanno vinto, chi faticando e chi meno. Ma in fondo alla classifica non si può essere ottimisti come lo sono i tifosi interisti, che hanno centrato la quarta vittoria sotto la rinnovata gestione Spalletti. Dalla prima all'ultima, ecco i top e flop della quarta giornata.

Top

Ivan Perisic - Il croato ha segnato la terza in rete in quattro gare e rappresenta l'arma in più dell'Inter.

I nerazzurri giocano bene e vincono, e Perisic contribuisce alla grande prestazione della squadra. A segno in tutte le gare tranne contro la Roma all'Olimpico, si è reso protagonista con altri tre assist a servizio dei compagni. Lui e Icardi rappresentano il top dell'Inter e Spalletti può solo che godersi il talento croato.

La Roma - I giallorossi hanno cambiato allenatore e nelle prime uscite di campionato sembrava si fosse persa l'identità che ha caratterizzato il periodo Spalletti. Nella gara di sabato sera, seppur contro il modesto Verona, si è visto il gruppo, capace di convincere e portare a casa la seconda vittoria del campionato, dopo quella sofferta contro l'Atalanta.

Paulo Dybala - 100 partite con la Juventus e 52 gol, per una media di un gol ogni 1,92 gare.

Mostruoso. 8 gol in 4 gare di campionato, 2 a partita. Fenomenale. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, realizza una tripletta, un gol più bell'altro. Non poteva mancare la specialità della casa, il calcio di punizione dal limite dell'area, a coronare una prestazione super.

Callejon-Mertens-Insigne - Il tridente del Napoli fa paura a tutti.

E ne incute troppa al povero Benevento, fanalino di coda ancora a caccia del primo, storico punto in Serie A. Il trio delle meraviglie regala un altro spettacolo davanti al pubblico del San Paolo, con i tre che rientrano in 5 dei 6 gol totali. Mertens realizza una tripletta, Insigne e Callejon un gol a testa. Al momento è il tridente più prolifico d'Europa, davanti a fenomeni del gol come Cavani, Mbappè e Neymar...!

Kalinic, Immobile e Pellegri - Kalinic e Immobile li conosciamo tutti, sono bomber indiscussi che hanno saputo dire la loro in questa giornata. Ma a sorpresa, realizza una doppietta, la prima per lui, Pietro Pellegri, attaccante classe 2001 del Genoa, che al Ferraris rischia di rubare la scena a Immobile. Il secondo millennial a segnare nel nostro campionato sa farsi valere e non vuole essere inferiore al miglior bomber italiano e al croato del Milan.

Flop

Crotone, Verona e Benevento - I rossoblù si sono salvati all'ultima giornata e in classifica contano un solo punto. Un punto anche per il Verona, arrivato secondo in Serie B. Ma se per Crotone ed Hellas il punto è almeno uno, diverso il discorso per il Benevento.

I campani sono a secco di risultati utili e fin qui hanno sempre perso. Nella quarta giornata impegni difficili per tutte e tre. Nicola in casa contro l'Inter, Pecchia all'Olimpico contro la Roma e Baroni al San Paolo. Gli Squali hanno tenuto testa per buona parte della gara contro i nerazzurri, salvo poi crollare a 2' dal termine. Ma gli Scaligeri e gli Stregoni non sono mai entrati in partita contro Roma e Napoli e i gol subiti sono stati parecchi. Troppe cose non funzionano e bisogna sistemarle subito, altrimenti la retrocessione sarà inevitabile.

Il Sassuolo - Impegno tosto quello che si presentava agli uomini di Bucchi. In casa contro i bianconeri, il tecnico ex Perugia ha voluto riproporre il 3-5-2, ma sono state evidenziate parecchie lacune.

La disposizione in campo dei neroverdi lasciava delle praterie per la Juventus, i cui giocatori si inserivano senza essere minimamente ostacolati. In occasione dei primi due gol, i difensori hanno lasciato troppa libertà a Dybala, libero di calciare. Bucchi dobrà lavorare su questo aspetto, ma il tempo è scaduto, devono arrivare i risultati.

La difesa di Juventus e Milan - Due vittorie per entrambe, ma qualcosa dietro non ha convinto come la prestazione del reparto avanzato. Partendo dai bianconeri, la mancanza di Bonucci e Alves, forse non rimpiazzati a dovere, si fa sentire e in occasione dell'unico gol subito sono stati commessi diversi errori. Lichtsteiner si è fatto saltare come un birillo da Adjapong, Rugani è scivolato e Chiellini non è riuscito a chiudere su Politano.

Diverso, invece, il discorso per il Milan. I rossoneri hanno accolto il pilastro che manca alla Juve, Bonucci, ma gli errori dietro non sono un ricordo passato. Il tabellino dice un solo gol subito, ma la palla è entrata due volte, per poi essere annullato il gol del vantaggio bianconero tramite il VAR. In occasione di quest'ultimo, Lasagna parte alle spalle di Musacchio, il quale lo lascia tu per tu con Donnarumma. Nell'altro gol, quello convalidato, l'errore è di Romagnoli. Il centrale sbaglia la misura del passaggio sulla trequarti bianconera e Lasagna si avventa sul pallone, realizzando il pareggio. In questo caso, Romagnoli commette un errore ingiusticabile, con un passaggio orizzonatale sulla trequarti. Montella e Allegri dovranno rivedere alcune situazioni difensive, al fine che non si verifichino più.