Era il 19 Marzo 2015. Una data cruciale per il Parma. Ma anche per tutti i tifosi della squadra ducale, per i suoi dipendenti e i suoi calciatori. Dopo 11 anni dalla rifondazione del 2004 causata dal crac Parmalat, il club crociato dichiarava infatti fallimento. E lo faceva nella magnera più brutta e impensabile: nel bel mezzo di un campionato e dopo il passaggio di tre presidenti, tante promesse e pochi atti concreti.
Allora come oggi a guidare i crociati, reduci dalla vittoria della finale play off di Lega Pro contro l'Alessandria e la conseguente promozione in serie B, c'era Alessandro lucarelli.
Capitano e punto di riferimento del vecchio e nuovo Parma. Giocatore sanguigno, proprio come il fratello Cristiano, e dal forte temperamento. Lo stesso che, a più di due anni da quel 19 amrzo 2015, l'ha portato a scrivere una lettera di fuoco, pubblica su Facebook, indirizzata all'ex presidente Tommaso Ghirardi.
Il duro attacco
L'attacco all'ex numero uno del club ducale è stato feroce ma anche ricco di acida ironia. Perché Ghirardi viene definito nella lettera come un benefattore. Secondo il capitano crociato, infatti, "quale tifoso non vorrrebbe vedere la propria squadra fallire a metà campionato, quale tifoso non vorrebbe che la propria squadra venisse sommersa di debiti e derisa da tutta italia".
Poi un altro attacco ironico che lascia vedere una rabbia e un risentimento a lungo covato. Anzi, più che di una stoccata si tratta di un invito, una richiesta accorata a venire al Tardini in occasione della gara tra Parma e Brescia valida per la terza giornata di serie B. Lucarelli vorrebbe infatti poter "ringraziare di persona", l'ex presidente.
Lo vorrebbe fare lui come tante altre persone: dai tifosi ai dipendenti sino ai calciatori lasciati senza contratto. In conclusione un invito a non accedere al museo dove si raccontao i 104 anni della storia del Parma. Perché lì, si legge, "i vostri nomi non sono presenti".
La replica
Dopo l'attacco che ha fatto il giro dei giornali italiani, non è tardata la replica di Tommaso Ghirardi il quale, attraverso i suoi legali, ha risposto a Lucarelli parlando di un "tentativo di linciaggio mediatico che considera vile e inutile".
Chiarendo anche come l'ex numero uno del Parma si consideri del tutto e completamente "estraneo alle vicende che hanno portato" al crac del club. A stabilirlo, spiegano gli avvocati, è stata la stessa giustizia italiana: "Nessuna Autorità Giudiziaria ha accertato sue (di Ghirardi, ndr) responsabilità in merito".