In casa Inter c'è grande entusiasmo per il secondo posto agganciato nell'ultima giornata di campionato, dovuto alla contemporanea vittoria per 2-0 sull'Atalanta grazie alla doppietta del centravanti argentino, Mauro Icardi, e grazie alla brutta sconfitta subita dalla Juventus a Genova contro la Sampdoria per 3-2.

I nerazzurri hanno ribaltato tutti i pronostici di inizio stagione, che davano la squadra di Luciano Spalletti in lotta al massimo per un posto in Europa League. Pronostici figli di un mercato sicuramente al di sotto delle aspettative rispetto ai proclami di giugno e alle potenzialità economiche del colosso di Nanchino, Suning.

L'attacco di Serafini

Suning è finito nel mirino dell'ex giornalista di Mediaset, Luca Serafini, ora a Sportitalia, che durante la nota trasmissione, Monday Night, ha rilasciato dure parole nel confronto non solo del colosso di Nanchino, ma anche nei confronti della proprietà cinese del Milan. Queste le sue parole:

"Inter e Milan si mettono in mostra per la totale assenza delle loro proprietà. Ogni tanto è possibile che si facciano vedere allo stadio e questa cosa da un lato preoccupa, dall'altro bisogna essere fatalisti. Si avanzano dubbi sulla proprietà cinese del Milan, mettendo in luce Suning e dicendo che la proprietà dell'Inter è tutta un'altra cosa. E cosa cambia, che ha tanti soldi? Ma bisognerebbe analizzare chi c'è in società in questo momento.

Se si bussa al campanello della sede chi risponde? Ci sono gli italiani, c'è Javier Zanetti, magari a volte apre anche Massimo Moratti. Inoltre non riesco a capire per quale motivo se l'Inter vince negli ultimi minuti è tenace, mentre se il Benevento perde negli ultimi minuti è sfigato".

Le differenze tra le due proprietà

La verità è che è giusto sottolineare le differenze esistenti tra le due proprietà cinesi visto che in estate si faceva la corsa ad elogiare la società rossonera, non perdendo occasione di criticare la gestione di Suning che, invece, ha dimostrato di essere vincente.

Inoltre i rappresentanti del colosso di Nanchino, in Italia, ci sono eccome: basti pensare che il figlio di Jindong Zhang, patron di Suning, Steven Zhang, si è trasferito stabilmente a Milano e viaggia sempre con la squadra. Poi che ci siano molti italiani nonostante la proprietà cinese questo non è altro che un pregio, visto che si è avuta la freddezza di sedersi al tavolino e decidere ciò che è meglio per l'Inter, soprattutto dopo la disastrosa stagione disputata lo scorso anno.