Juventus-Inter è da sempre una partita molto accesa, in cui non mancano le polemiche. Qualche giorno fa da Juventus Tv erano arrivate dichiarazioni sorprendenti, con il direttore della Comunicazione Bianconera, Sandro Pellò, che si era augurato che gli interisti tornassero nelle fogne. Parole che hanno provocato il disprezzo non solo degli interisti ma dell'intero mondo dello sport, tanto che il giorno seguente sono arrivate le scuse sia dello stesso Pellò, sia del direttore di Juventus Tv, Claudio Ziliani. Il vice presidente dell'Inter, Javier Zanetti, ha dichiarato che è meglio pensare al campo, visto che bisogna pesare sempre le parole e vedere chi le pronuncia.

Poco fa in conferenza stampa è arrivata anche la risposta di Luciano Spalletti, che ha ammesso che avrebbe avuto qualche difficoltà a lavorare con chi pronuncia certe frasi e si spinge così oltre.

Moggi accende Juventus-Inter

Ma ad infiammare la vigilia di Juventus-Inter ci pensa l'ex direttore generale del club bianconero, Luciano moggi, che è tornato a quella famosa sfida del 1998, affermando che quella sfida i nerazzurri non avrebbero neanche dovuto giocarla per un motivo, oltre a soffermarsi sul Var. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Libero:

Contatto Iuliano-Ronaldo con il Var: "Non sarebbe mai arrivato a una conclusione con il Var. L'azione sarebbe continuata con Ceccarini che poi avrebbe dato il rigore alla Juventus per il fallo di West su Del Piero.

Chiedere poi al Var sarebbe stato superfluo perchè dipende sempre da chi c'è davanti al monitor. Ad esempio se ci fosse stato l'Orsato di turno,, che in genere fischia pochissimi rigori? E lo stesso vale per il contatto West-Inzaghi dell'andata".

Inter retrocessa: "Inoltre ci tengo a precisare che l'Inter quella sfida non avrebbe dovuto mai affrontarla dato che doveva essere retrocessa per la vicenda del passaporto falso a Recoba".

Opinione negativa sul Var: "Non mi convince ancora, dovrebbe avere una normativa oggettiva e non limitarsi al fatto di valutare un eventuale calcio di rigore. Dovrebbe aiutare l'arbitro anche nel caso di un fallo di mano e se c'è o meno un fuorigioco. Ad esempio lunedì scorso il Genoa ha vinto a Verona con un'azione partita da fuorigioco.

Quando la macchina dipende dalle azioni dell'uomo perde la sua naturalezza e non è più una macchina. A volte arbitro e addetto al var hanno così poca personalità che si chiamano aiuto a vicenda. Si poteva mettere a disposizione un monitor al quarto uomo e stop. Così dipenderà sempre dall'arbitro che è davanti al Var e dal suo metro di valutazione".