In pochi, se non quasi nessuno, ci avrebbero scommesso: il Pordenone che va San Siro e fa soffrire la capolista della Serie A, costringendola a vincere ai calci di rigore? Fantascienza o, comunque, qualcosa ai limiti dell'impensabile. I friulani militano in Serie C, ma hanno nel loro organico gente d'esperienza. Una partita impostata benissimo, con una difesa compatta, agevolata più volte dalla troppa foga nerazzurra nel gettarsi in avanti e nello stringersi eccessivamente verso la zona centrale. Luciano Spalletti ha dovuto pescare dalla panchina i suoi jolly, come Mauro Icardi, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic.
Una sfida complicata che il Pordenone ha meritato, anzi strameritato, di pareggiare.
La partita del Pordenone
Leonardo Colucci aveva detto chiaramente in conferenza stampa che "le grandi squadre come l'Inter ti concedono quelle 2 o 3 occasioni che devono essere sfruttate". Per i ramarri le occasioni non sono certo mancate: la più clamorosa è sicuramente quella del palo di Simone Magnaghi che ha gelato i 25 mila di San Siro. Sempre nel primo tempo, Luca Lulli si è inserito benissimo al centro della difesa meneghina, ma la sua conclusione è andata alta. Infine, l'ultima grande occasione per i friulani è capitata nel secondo tempo, con la conclusione di Miguel Sainz-Maza deviata quel tanto che basta in calcio d'angolo.
Da segnalare, inoltre la strepitosa prova di Simone Perilli, estremo difensore dei neroverdi. Nel corso della ripresa le sortite offensive dei ragazzi di Colucci si sono fatte sempre più rare, complici la rabbia dell'Inter e l'inserimento dei pezzi da novanta. il Pordenone ha comunque il merito di aver portato questa sfida, prima ai supplementari e poi a calci di rigore, dai quali è uscito sconfitto.
La partita dell'Inter
Imbottiti di riserve, i nerazzurri sembrano prendere subito il piglio del gioco, ma col passare dei minuti la scarsa condizione di uomini come Eder, Yann Karamoh e Joao Cancelo si è fatta sentire. Dei tre lì davanti solo l'ex Caen è stato davvero pericoloso, con più di un'occasione divorata. Ciò che è mancato ai nerazzurri è stata la trama di gioco tipica di questa prima parte di stagione: la mancanza delle discese sulla destra di Antonio Candreva si è sentita eccessivamente, così come la mancanza di una punta pesante come Mauro Icardi.
Eder ha vagato inutilmente sulla trequarti, senza mai trovare il pallone giusto da servire ad Andrea Pinamonti.
Quando il tecnico di Certaldo ha deciso di inserire i vari Brozovic, Perisic e Icardi la musica è cambiata, ma l'Inter non ha trovato lo stesso la via dei gol, compici parecchi errori in fase di finalizzazione. I nerazzurri hanno vinto al settimo rigore, messo a segno dal giapponese Yuto Nagatomo. Una serata di calcio comunque da ricordare e che ci fa capire ancora una volta che la palla è rotonda e tutto può accadere.