Un messaggio forte e chiaro alla squadra: guai a sottovalutare il Chievo Verona. Davide Ballardini ha già messo alle spalle il successo entusiasmante ottenuto all'Olimpico contro la Lazio, vuole che il suo Genoa dia un altro segnale importante al Bentegodi contro i gialloblu.

Parola chiave: continuità

Il tecnico dei grifoni teme tantissimo i clivensi e in settimana ha battuto ripetutamente sull'intensità. Il Genoa non può prescindere da un certo tipo di atteggiamento in campo, il rischio altrimenti sarebbe di fare brutte figure. Prudenza sì, ma anche coraggio nei momenti opportuni e tanta concentrazione.

Una vittoria proietterebbe il Genoa verso le zone onorevoli della classifica, ma le insidie sono dietro l'angolo. La conferenza stampa della vigilia non ha sbottonato mister Ballardini, che con grande umiltà ha preso il Chievo Verona come esempio da seguire: "Loro sono dei maestri - ha detto ai giornalisti presenti al Signorini - il Chievo ha mixato esperienza e gioventù, ha sempre grandi motivazioni e il Genoa deve stare attento. Loro aggrediscono fin da subito, sarà importante per noi farci trovare pronti". La strada da seguire è quella dell'umiltà per Ballardini: "Se vogliamo essere continui dobbiamo restare umili. Il Chievo avrà furore, vorranno fare la partita a modo loro".

Probabile formazione, El Yamiq profilo giusto

La formazione non si discosterà da quella schierata all'Olimpico contro la Lazio, coi nuovi acquisti pronti a dare il proprio contributo se chiamati in causa: "Sono tutti molto felici di essere al Genoa - ha detto Davide Ballardini - Abbiamo degli assenti come Veloso, Rosi, Izzo, Rossettini, Rossi e Taarabt lo sapete.

El Yamiq? Convocato, un innesto centrato che ha entusiasmo. Può giocare in più ruoli, ma nasce come centrale a destra". L'allenatore del Grifone è orientato a concedere il posto da titolare sia a Galabinov che Pandev, ma in futuro non sono esclusi cambi di modulo e l'utilizzo di altri elementi. L'idea del mister, infatti, è di passare alle tre punte, ma prima chiede un ulteriore salto di qualità ai suoi ragazzi.

Serve equilibrio, fame e semplicità per alzare l'asticella. Un mix da dosare con sapienza. Il Genoa di Davide Ballardini non è più un cantiere aperto, ma una squadra con un'identità precisa con un sogno da cullare: salvarsi il prima possibile e puntare al centro classifica. Il tecnico ravennate ci vuole provare, a fari spenti.