Iniziata ufficialmente la guerra per i diritti tv. Nelle prime ore del pomeriggio è arrivata un'ufficialità che ha dell'incredibile. I diritti tv della nostra Serie A per il triennio 2018-2021 apparterranno al gruppo audiovisivo spagnolo Mediapro. Battuta quindi l'offerta di Sky all'apertura delle buste. Mediapro ha formalizzato un'offerta da un miliardo, 50 milioni e mille euro, superando così la richiesta minima di un miliardo e 50 milioni. La polemica si è scatenata da subito, con Sky che minaccia querele. Il gruppo spagnolo infatti avrebbe presentato l'offerta per il bando rivolto agli "intermediari indipendenti", ma a tutti gli effetti andrà ad agire come un operatore di comunicazione.

La vicenda rischia di finire in tribunale, ma l'emittente televisiva di Rupert Murdoch non ci sta, e ritiene che la Lega Serie A dovrebbe dichiarare nulla l'offerta di Mediapro proprio a causa della violazione di diversi articoli del bando.

L'intenzione di Mediapro è quella di creare dei canali tematici, come se fossero dei veri e propri canali ufficiali della lega. La promessa è quella di creare palinsesti ad hoc e di curarne la veste editoriale. Mediapro si è aggiudicata il pacchetto globale offerto dalla Lega, inclusivo di 380 partite, lo stesso richiesto da Sky che però non aveva soddisfatto la Lega con la sua offerta. Gli spagnoli quindi produrranno l'intero campionato di Serie A per i prossimi tre anni e potranno vendere le singole partite alle piattaforme interessate.

Grazie alla cifra intascata dalla Lega per la cessione dei diritti del prossimo triennio di campionato, il calcio italiano da oggi può considerarsi più ricco. L'obiettivo di Mediapro è quello di conquistare un numero di abbonati maggiore rispetto a quello attuale e di rendere la Serie A riconoscibile nel mondo attraverso i suoi canali tematici.

Il presidente Nicoletti si è dichiarato molto soddisfatto, la Serie A con questa cifra supera il costo attuale della Bundesliga e diventa il terzo campionato europeo più importante a livello economico. Per i tifosi invece il campionato diventerà sempre più spezzatino: ci saranno molte più finestre con il progetto commerciale di Mediapro.

In un fine settimana ci saranno partite praticamente a tutti gli orari e si potrebbe arrivare ad occupare anche fasce orarie che in questo momento non sono considerate, come per esempio le 14:00 o le 17:00. In ogni caso i nostalgici del calcio di una volta e delle radioline dovranno dire addio per sempre anche a quel poco di contemporaneità che è rimasta nel nostro campionato.