Nella conferenza di ieri il commissario tecnico ad interim Luigi Di Biagio, affiancato dal vicecommissario della Figc Alessandro Costacurta e dal team manager Gabriele Oriali, ha spaziato tra diversi argomenti, quali le sue possibilità di riconferma, i motivi della non convocazione di Mario balotelli e l’importanza della presenza di Gigi Buffon.

Di Biagio si gioca la conferma

Uno dei temi della conferenza stampa non poteva non essere l’eventualità che l’ex c.t. dell’Under 21 possa guidare la Nazionale maggiore anche a lungo termine e quanto siano importanti le prossime due amichevoli contro Argentina (all’Etihad Stadium di Manchester il 23) e Inghilterra (a Wembley il 27) per il suo futuro.

La risposta di Di Biagio è stata che sa di giocarsi la permanenza in queste due partite e che certamente aspira a mettere qualche dubbio nella testa dei dirigenti azzurri ma che adesso la priorità è un’altra.

Ora la priorità è cercare di far giocare bene la squadra, il che significa imporre il proprio gioco, pressare alti e occupare la metà campo avversaria, anche contro nazionali che sulla carta sono più forti. A tal proposito è stata interessante la risposta dell’attuale c.t. sul ruolo di Marco Verratti: secondo Di Biagio, infatti, il centrocampista del Paris Sint-Germain può giocare in tutti i ruoli di un centrocampo a tre (il 4-3-3 è il modulo preferito del tecnico azzurro) e la scelta di schierarlo da vertice basso o da mezz’ala dipende da chi saranno i suoi compagni di reparto.

In questo senso non ha escluso di poter vedere insieme l’ex-Pescara e Jorginho del Napoli.

Nessuna ostruzione per Balotelli

Di Biagio ha risposto anche alle domande sull’assenza di Balotelli, affermando che nella valutazione di un attaccante contano sia i gol che le prestazioni, una risposta che sembra sottintendere un’incompatibilità tra lo stile di gioco della punta del Nizza e quello del tecnico.

Ma ha anche aggiunto che non c’è alcuna chiusura nei suoi confronti, che i comportamenti di Super Mario non c’entrano nulla con la sua mancata convocazione e che il giocatore continuerà ad essere visionato in vista delle future amichevoli.

La presenza di Buffon

Se Balotelli fa discutere per non essere stato convocato per Buffon è esattamente il contrario.

Lui stesso ha detto di voler essere un fattore aggregante e non un motivo di divisione e Di Biagio, con le sue parole, ha confermato questo concetto: il capitano azzurro è stato chiamato sia per giocare che per tenere unito il gruppo, la sua presenza sarà importante in campo come nello spogliatoio. Dietro di lui ci sono sicuramente Donnarumma e Perin (anche loro convocati), ma per quando Buffon si farà da parte non esiste già un erede designato: i due dovranno giocarsi il posto da titolare.