La scorsa estate è partita una piccola rivoluzione che ha coinvolto parte della rosa dell'Inter e che continuerà anche nella prossima estate. Il tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti, ha sottolineato come ci sia bisogno di maggiore qualità, quindi ci saranno alcuni innesti, soprattutto in mezzo al campo.
Sono già due, quasi tre, i colpi messi a segno dai nerazzurri. Arriverà l'attaccante argentino Lautaro Martinez dal Racing Avellaneda per venticinque milioni di euro e il centrale olandese Stefan De Vrij a parametro zero, visto che è in scadenza di contratto con la Lazio.
Ben avviata è anche la trattativa per il terzino ghanese, Kwadwo Asamoah, in scadenza di contratto a giugno con la Juventus e che farà sapere se accetterà l'offerta dell'Inter o se deciderà di restare con i bianconeri nelle prossime settimane.
Le parole di Medel
Uno dei giocatori che ha lasciato l'Inter la scorsa estate è il centrocampista e difensore cileno, Gary Medel, molto utilizzato da Mancini e Mazzarri e finito ai margini del progetto di Luciano Spalletti. Il giocatore ha spiegato il motivo e ha parlato anche di cosa non va nei nerazzurri per fare il salto di qualità:
Addio per colpa di Spalletti: "Assolutamente no. Il tecnico mi ha detto sin dall'inizio che in difesa e a centrocampo aveva bisogno di giocatori bravi nel palleggio.
Mi propose il ruolo di trequartista ma giocare lì sarebbe stato difficile e per questo ho deciso di andare via perché non volevo rischiare di perdere il posto in nazionale".
Il problema all'Inter: "Ho dato tutto per l'Inter, sognavo fin da bambino di vestire questa maglia e l'unico rimpianto è quello di non aver vinto nulla.
Il problema è la troppa confusione e i tanti cambiamenti che ci sono stati in questi anni e per Suning non sarà facile, visto che si trova dall'altra parte del mondo. Meglio una proprietà italiana come Moratti".
I tanti avvicendamenti sulla panchina: "I tanti cambi sulla panchina sono solo il risultato di questa grande confusione.
Ciò che più abbiamo pagato è l'addio di Mancini, era un grande allenatore e il suo addio ad agosto ci ha disorientati. Nel 2015 siamo partiti forte e a dicembre eravamo in testa alla classifica, poi c'è stato il calo, purtroppo non eravamo pronti ai vertici".
Giocatori non da Inter: "La maglia nerazzurra non è per tutti, ci sono delle pressioni che bisogna saper gestire e più passavano gli anni senza vincere più questa aumentava". L'arrivo grazie a Mazzarri: "Gli sarò per sempre grato, lo trovo uno dei migliori sul campo e certe critiche non le merita".