Una settimana da star quella appena trascorsa nella quale il campione svedese ha completato il suo trasferimento negli Stati Uniti, a Los Angeles.

Zlatan Ibrahimovic si paragona a Benjamin Button, colui che nasce vecchio e muore bambino, per lo spirito che lo accompagna in questa nuova avventura sportiva.

Ibra: 'Sono abituato a vincere, darò il meglio di me'

"Sono abituato a vincere, così ho cambiato squadra e adesso voglio tornare a riassaporare le vecchie sensazioni. Comincerò step by step, migliorerò nel corso della stagione. Sono a disposizione dell'allenatore, spingerò e darò sempre il meglio di me.

La mia testa è qui, son voluto venire qui e adesso tocca a me."

Dopo aver giocato nei migliori club del mondo, Zlatan Ibrahimovic ha scelto gli Stati Uniti. I Galaxy lo accolgono a braccia aperte sperando di trovare nel campione svedese un simbolo e un guerriero già a partire dal derby. I tifosi americani sono impazziti alla notizia dell'arrivo di Zlatan e l'accoglienza ne è la dimostrazione lampante.

A Manchester questa stagione non è stata fortunata, l'infortunio lo ha tolto di mezzo ma Zlatan non è tipo da arrendersi facilmente ed ha trovato nella proposta americana lo stimolo giusto per ripartire alla grande con la solita voglia e passione di sempre. Perchè come lui stesso dichiara, se ha raggiunto certi risultati è soltanto perchè ha dedicato se stesso a questo, lavorando sodo ogni giorno cercando di migliorare costantemente.

La voglia di vincere lo contraddistingue, per lui questa è una sorta di medicina, vincere lo aiuta a stare bene.

E dopo aver vinto 11 campionati in 4 leghe differenti Ibrahimovic sbarca a Los Angeles per cercare nuovi stimoli ed emozioni, in un calcio in evoluzione che però per ora rimane un gradino sotto ai campionati europei di cui Zlatan è stato protagonista.

Non giocherà la Champions League, competizione che non è mai riuscito a vincere, e non pensa al Mondiale per ora anche se sa che il ct svedese prenderebbe in seria considerazione la sua candidatura nel caso di buono stato fisico.

Zlatan a trentasette anni si sente un bambino e conclude l'intervista dicendo che si sente un leone affamato

La favola di Ibrahimovic quindi continua con un altro capitolo, e certamente porterà nuovi fans al di la dell'Oceano che seguiranno le gesta di un campione che ha fatto la storia del calcio contemporaneo nonostante al suo palmarés manchino le due competizioni più importanti, la Champions League ed il Mondiale.