Mancano tre gare al termine del campionato di Serie A 2017/2018 e, probabilmente, la Juventus ha posto le basi per il suo 34° scudetto, settimo consecutivo, sul campo della sua più acerrima rivale. Nella lunga storia del derby d'Italia, questa è stata delle partite più incredibili: l'Inter ha perso tutto in 2' nel rocambolesco finale di gara, è stata sconfitta 2-3 dopo aver toccato con mano la vittoria, dopo aver rimontato in inferiorità numerica una gara che si era messa malissimo dopo 18': il gol di Douglas Costa al 13' e l'espulsione di Vecino 5' dopo, eccessiva ed irregolare nella modalità con cui è stata gestita, sono stati una mazzata.
Eppure i nerazzurri hanno dimostrato coraggio, cuore e gambe. Sconfitta immeritata per ciò che si è visto sul rettangolo verde, meritata per come sono stati gestiti dalla panchina gli ultimi 5' più recupero. Il cambio di Icardi con Santon, al di là di due errori grossolani commessi proprio da quest'ultimo che sono costati due gol, ha costretto la squadra a ridisegnarsi sul campo in una fase in cui le energie fisiche e mentali erano al lumicino. All'85', in vantaggio di un gol e con un'avversaria che deve necessariamente sbilanciarsi per raddrizzare le sorti del confronto: una vera storia di straordinaria follia. Luciano Spalletti ha sulla coscienza questi tre punti gettati alle ortiche che, probabilmente, costeranno all'Inter la qualificazione in Champions League.
Orsato: arbitraggio assolutamente inadeguato
Inter-Juventus e le polemiche per le decisioni arbitrali: un classico. Lasciamo stare il passato e guardiamo al presente: Daniele Orsato è stato assolutamente inadeguato per dirigere il grande match, commettendo un errore dietro l'altro. I giocatori nerazzurri hanno contestato l'espulsione di Vecino al 18' ed in effetti ne hanno tutte le ragioni.
Chiariamo un punto: l'intervento del centrocampista uruguaiano su Mandzukic è stato duro oltre che estremamente ingenuo. Orsato lo aveva inizialmente ammonito, ma è stato poi invitato a rivedere l'azione con il VAR. Da qui la decisione del rosso, ma in realtà c'è un problema di fondo che cozza con il regolamento, perché il VAR può intervenire in caso di rigori, gol viziati da presunte irregolarità, scambi di nomi sui cartellini ed espulsioni dirette.
Il fallo di Vecino, invece, è decisamente 'interpretabile' e non potrebbe essere oggetto della nuova tecnologia; ad onor del vero il giocatore non affonda il tackle e, pertanto, sebbene l'ammonizione ci sta tutta, il cartellino rosso sembra troppo fiscale. Viceversa, ci poteva stare benissimo l'espulsione di Pjanic: se la sua ammonizione per proteste al 21' è stata esagerata, Orsato lo grazia pochi minuti dopo per la sua entrata scomposta ai danni di Rafinha e lo salva anche nella ripresa per un altro fallo ai danni del brasiliano. In pieno recupero, infine, ci stava il rosso ai danni di Skriniar per fallo netto su Higuain lanciato a rete. Relativamente al primo gol della Juventus segnato da Douglas Costa, giusta la decisione di convalidarlo perché sul cross di Cuadrado non c'è alcuna deviazione da parte di Matuidi che, nel caso ci fosse stata, avrebbe messo in fuorigioco l'esterno brasiliano.
In pieno recupero del primo tempo, i bianconeri erano andati anche al raddoppio ed Orsato aveva inizialmente convalidato la marcatura di Matuidi, ma grazie al VAR è stata appurata la posizione irregolare del francese.
Inter: top e flop
L'Inter è andata vicinissima ad un'epica rimonta i cui protagonisti sono stati senza dubbio Icardi, Perisic e Brozovic, migliori in campo sul fronte nerazzurro. Il capitano ha lottato dal 1' fino al momento in cui è stato inspiegabilmente sostituito da Spalletti, ha segnato un bel gol con uno stacco sontuoso e non ha mai tirato indietro la gamba. Perisic ha dominato sulla fascia di competenza in cui aveva di fronte Cuadrado: per il colombiano è stato un vero incubo.
Brozovic si conferma il giocatore più in forma dell'Inter, a centrocampo fornisce qualità e quantità in porzioni industriali e, contrariamente al passato, non perde mai la testa. Purtroppo, così come il quasi-ribaltone dei nerazzurri ha avuto i suoi trascinatori, l'effettiva sconfitta ha precisi colpevoli: Handanovic ha salvato spesso l'Inter in questa stagione, ma questa è la stata la serata peggiore per l'estremo difensore sloveno che è stato incerto in almeno due dei tre gol incassati. Vecino, al di là di un'espulsione eccessiva, ha comunque commesso un fallo imperdonabile in una fase della partita in cui la sua squadra era appena passata in svantaggio. Santon è entrato a 5' dalla fine per rinforzare la difesa ed ha invece aperto una voragine che ha permesso la rimonta avversaria.
Ma come già detto, le decisioni di Spalletti nel finale di partita non riusciamo a comprenderle: passi per la sostituzione di Rafinha apparso in debito di ossigeno, ma togliere Icardi cambiando un assetto tattico vincente in dirittura d'arrivo è ciò che un allenatore di calcio professionista non dovrebbe mai fare.
Juventus: Douglas Costa il migliore, i centrali difensivi una sciagura
La partita della Juventus è stata densa di alti e bassi. Il migliore tra gli uomini di Massimiliano Allegri è stato senza dubbio Douglas Costa, ma è ormai una costante in questa Juve di fine stagione. Al prezioso esterno brasiliano va il merito di aver sbloccato il match e di aver fornito alla sua squadra gli adeguati cambi di ritmo.
La partita del 'Meazza' è stata inoltre una rivincita per Dybala, il suo ingresso al posto dell'inconsistente Khedira ha ridato vigore ai campioni d'Italia. Suo inoltre l'assist per il gol di Higuain. Per quanto riguarda proprio il centravanti argentino, il suo mestiere è quello di far gol e ne ha realizzato uno fondamentale che potrebbe valere lo scudetto. Ma tra le file bianconere ci sono state anche note piuttosto dolenti ad iniziare da una retroguardia che ha sentito fin troppo l'assenza di Chiellini: la gara di Rugani e Barzagli è stata a dir poco imbarazzante. Infine Cuadrado che si è meritato la sufficienza per l'importantissimo gol del pareggio: prima, in un ruolo da esterno basso poco idoneo alle sue caratteristiche, era stato letteralmente asfaltato da Perisic.