Il cielo sopra Torino si colora di bianco. Ma non di quel bianco che si unisce al nero. È un bianco a tinta unica, proprio come quello che rispecchia il Real Madrid. Unica, proprio come la direzione del match di ieri sera. Non tanto per la prestazione dei due club in campo, quanto per il risultato finale. Un'Allianz Stadium che perde il suo nero, privilegiando Cristiano Ronaldo e il suo Real Madrid, usciti vittoriosi e soddisfatti di un grande impresa. Los Merengues, infatti, sono uno dei pochi club riusciti ad espugnare, in questa stagione, la tana della Vecchia Signora. Il secondo in Champions League, appena dietro al Barcellona.

Fa tutto Cristiano Ronaldo

Salutare fin da ora la Champions League fa male. Ora la chance di rappresentare l'Italia resta principalmente nelle mani della Roma, impegnata domani in Catalogna contro il Barcellona. Il Real Madrid resta una montagna troppo alta da scalare, proprio come il risultato collezionato nella scorsa serata. Il gol subito dopo due minuti non ha influito più di tanto sulla prestazione della Vecchia Signora, rientrato negli spogliatoi dopo aver dominato gran parte del primo tempo. Prima Higuain, poi Paulo Dybala: molte occasioni create, ma altrettante sono state quelle sprecate. Il Real Madrid è riuscito a rinchiudersi nella propria metà campo nel migliore dei modi, sfruttando al meglio i minuti di stanchezza e di tensione della Juventus.

Fattori che si sono fatti vedere sul campo e che hanno permesso a 'Los Merengues' di affrontare per più volte Buffon. L'estremo difensore della Vecchia Signora, però, non ha potuto niente contro le prodezze di Cristiano Ronaldo e di Marcelo.

Le 6 cause della sconfitta

Tra gioie e dolori sono ben sei le note stonate suonate ieri sera alla Juventus.

Fattori che si sono fatti sentire e che spengono, momentaneamente, le speranze di una possibile rimonta da poter compiere al Bernabeu. Analizziamo tutte e sei le cause dell'insuccesso bianconero nella battaglia dell'Allianz Stadium.

1- Le assenze e gli indisponibili tra le fila bianconere: Le squalifiche di Benatia e Pjanic, oltre all'infortunio di Federico Bernardeschi, si sono fatte sentire.

Se aggiungiamo anche la panchina assegnata a Cuadrado, tornato appena pochi giorni fa dopo tre mesi ai box, la Juventus si ritrova con gli uomini contati ad affrontare il club più forte del Mondo. Assenze che fanno pesare molto sia la zona offensiva che quella difensiva della Vecchia Signora, disadattata dai pochi cambi a disposizione che si sarebbero potuti rivelare fatali nella fase finale del match.

2- Troppi errori individuali: La poca coordinazione tra le fila offensive della Juventus e l'inconveniente tra Buffon e Chiellini sul secondo gol subito hanno sicuramente condizionato la partita, applicando un clima di tensione all'interno dello Stadium che sembra aver colpito solo gli uomini di Allegri.

3- L'improvviso cambio di modulo: Le varie assenze hanno lasciato a bocca asciutta perfino Massimiliano Allegri, l'uomo delle rimonte e dei risultati più attesi dai tifosi bianconeri. Passare improvvisamente da un 3-5-2 o da un 4-2-3-1 a un 4-4-1-1 in vista di un match di Champions League era di certo un errore da poter evitare, nonostante le varie assenze tra le fila bianconere.

4- Ramos e un super Cristiano Ronaldo: I due protagonisti del Millennium Stadium di Cardiff, nella scorsa finale di Champions League, si sono replicati anche in questa edizione, ma questa volta allo Stadium di Torino. Le chiusure del difensore spagnolo hanno sicuramente ostacolato le offensive proposte dai bianconeri.

In aggiunta si intromette l'attaccante più forte del Mondo. Oltre ad una tripletta sfiorata, Cristiano Ronaldo abbatte non solo la Juventus, ma perfino il cielo, con una rovesciata che si rivela geometria. Il campione portoghese porta a 14 il suo score di gol nei nove match disputati fino ad ora in questa edizione di Champions League e fa salire a 10 la sua serie di reti realizzate contro la Juventus in sei gare.

5- L'espulsione di Dybala: Se si potesse pensare ad una rimonta al Bernabeu, con l'espulsione di Dybala si spengono gran parte delle speranze rimaste. Il regista bianconero esce prima dal campo, quasi con un quarto d'ora d'anticipo, a causa di una doppia ammonizione. Il ritorno di Pjanic ora potrebbe non bastare per abbattere la difesa e il centrocampo marchiato Blancos.

6- La calma come fattore psicologico: La tensione difensiva in via del secondo gol subito dalla Juventus, aggiunto successivamente all'espulsione di Dybala, hanno fatto sparire l'armonia nella testa degli uomini di Massimiliano Allegri. Mancava la calma tra le fila bianconere durante la fase finale della gara. Una psicologia sbagliata che ha permesso al Real Madrid di passare avanti e di far commettere agli uomini di Allegri errori da evitare e che condizioneranno, sicuramente, il match di ritorno.