Da tantissimi anni, la città di Napoli attende il ritorno al successo della sua tanto amata squadra di calcio. Dopo Maradona e compagni, dunque, un'altra rosa potrebbe entrare nella storia del club, interrompendo il dominio bianconero. I ragazzi di Massimiliano Allegri, però, a sole quattro giornate dal termine del campionato, hanno ancora un punto di vantaggio sugli azzurri di Sarri. Nonostante ciò, questo particolare sembra non interessare troppo al questore del capoluogo campano.
Napoli è già pronta
Intervistato dal sito calcionapoli24.it, il questore della città Antonio De Iesu ha apertamente parlato di "festa scudetto".
A parer suo, infatti, il successo finale del club di Del Laurentiis appare come un evento quasi certo, da organizzare, fin da ora, nei minimi dettagli. Secondo le dichiarazioni del questore campano, le celebrazioni avverranno nel rispetto totale della sicurezza e della tranquillità del popolo che, da ben ventotto anni, attende di poter rivivere certi momenti indimenticabili. Se, a difesa del signor De Iesu, bisogna dire che, per organizzare una festa del genere, ci si debba necessariamente muovere con adeguato anticipo, la certezza con la quale ha rilasciato queste dichiarazioni ha fatto toccar ferro a quella parte di Napoli ancora legata ai classici riti scaramantici di un tempo. Insomma, il goal siglato da Koulibaly all'ultimo respiro ha generato, in una grande percentuale di tifosi azzurri, un inedito ottimismo.
Via la scaramanzia
Molto spesso, in un passato non troppo lontano, la città di Napoli è stata associata a riti scaramantici e superstiziosi. Famosi in tutto il mondo, infatti, sono i cosiddetti "cornetti anti iella" che, nel corso della storia, hanno accompagnato moltissime persone nei loro diversi percorsi di vita. Insomma, secondo un'antica credenza popolare campana, con quel particolare oggetto, sarebbe risultato molto più facile allontanare da sé qualsiasi evento negativo.
Anche per quanto riguarda il discorso calcistico, fino a poco tempo fa, negli ambienti napoletani, la parola "scudetto" non poteva in alcun modo essere pronunciata. Oggi, però, questo aspetto della tradizione partenopea sembra essersi perso tanto che, moltissimi tifosi azzurri, stanno già pensando ai modi più stravaganti e particolari per festeggiare la conquista del tricolore. Sembrano lontani, dunque, i periodi in cui, il grande Eduardo De Filippo, con estrema fierezza, affermava che "essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male".