La vittoria schiacciante contro un Chievo in lotta per la retrocessione deve essere un punto d’inizio per la sfida di mercoledì 2 maggio, quando i giallorossi affronteranno i Reds nella gara di ritorno di questa semifinale di Champions League. Una sfida nella sfida, una rivincita che tarda ad arrivare ma che, per ancora 90 minuti, terrà chiunque incollato davanti alla televisione, tra case di amici, pub e ristoranti, tutti coloro che non potranno essere all’Olimpico saranno comunque pronti a sostenere gli 11 uomini che Di Francesco deciderà di schierare.

Una rimonta per molti impossibile, ma la Roma ha il dovere di provarci, anche perché questo Liverpool è forte, nessuno lo mette in dubbio e lo ha ampiamente dimostrato all'andata, ma non imbattibile.

Fattore Olimpico

Quest’anno, in Champions, la Roma ha ampiamente dimostrato di essere un vero e proprio fortino in casa. L’intera squadra è riuscita a tenere a bada giocatori del calibro di Hazard, Griezmann, Bernard e Messi, non gli ultimi arrivati, mantenendo la porta inviolata. Non che per questo la vittoria sia assicurata, il tridente di Klopp è spaventoso e sicuramente Alisson sarà chiamato a fare gli straordinari ma, almeno statisticamente, gli storici sono di buon auspicio.

Fragilità difesa Liverpool

Sono ben 13 i gol subiti dal Liverpool fino ad ora, non tanti ma neppure così pochi da far dormire sonni tranquilli a Salah, il grande ex che all’andata non ha deluso le aspettative. Diventano addirittura 50 se di considerano anche le reti incassate in Premier, sinonimo di una difesa ballerina. Una difesa che è andata spesso in crisi se messa sotto pressione, causando affanno al resto della squadra, gran parte delle volte costretta a far ripiegare i propri giocatori.

E deve essere proprio il pressing l’arma in più di questa Roma. I Reds non verranno di certo all’Olimpico per chiudersi in difesa, non sarebbe nello stile dei club inglesi, tanto meno nel gioco del mago Klopp, ma gli 11 uomini che scenderanno in campo con la maglia della Roma dovranno spingerli a farlo. La partita si giocherà proprio nella trequarti avversaria dove, da un lato, Dzeko (unico insostituibile insieme a Kolarov) dovrà essere pronto a capitalizzare ogni pallone recuperato dai propri compagni, dall’altro Manolas dovrà tenersi pronto a una lunga serata di scatti e diagonali, pur di contrastare il "centometrista" Egiziano ex Roma, quest'anno vero bomber.

Operazione “Remuntada” versione 3.0

Cuore, orgoglio e determinazione, sono i tre fattori che hanno permesso alla Roma di superare un girone infernale, un ottavo di finale non scontato e un quarto di finale da cardiopalma. Vittorie schiaccianti, emozionanti e, cosa fondamentale, avvenute tutte in casa. Dal 3-0 al Chelsea di Conte, che di fatto ha spalancato le porte per la qualificazione al primo posto, alle due grandi rimonte ai danni dello Shakhtar e del Barcellona. Sfide decise grazie al grande gioco espresso dei giallorossi e dalla grinta messa dal primo all’ultimo minuto. Contro i catalani era necessario vincere almeno 3-0 e così è stato, mercoledì sarà necessario almeno lo stesso risultato.

Niente è scontato, almeno grazie alle reti di Dzeko e Perotti, nel finale di Anfield. Reti dalle quali la Roma deve ripartire, con la consapevolezza di essere forte.

Per fare ciò, però, questa Roma non deve arrendersi, perché ha già dimostrato che tutto è possibile, basta crederci, deve solo provare a ribadirlo.