La finale Francia-Brasile dei mondiali transalpini del ’98? Un un sogno diventato realtà. Ma per esaudirlo fu necessario un piccolo aiutino: un sorteggio pilotato. A fare questa clamorosa ammissione è stato niente meno che da Michel Platini, l’ex campione di Francia e Juventus nonché ex Capo della Uefa, la ‘Federcalcio’ Europea.

Sorteggi pilotati: l’ammissione di ‘Le Roi’

Platini ha ‘confessato’ l’incredibile retroscena ai microfoni della trasmissione ‘France Bleu’, durante un’intervista che andrà in onda integralmente nei prossimi giorni. Lo stratagemma è stato descritto dallo stesso ex Pallone d’Oro.

In pratica, i galletti e i verdeoro vennero inseriti in due gruppi 'appositi' grazie ad un sorteggio pilotato: il Brasile in quello A (secondo i regolamenti dell'epoca alla compagine sudamericana il figurare nel girone 'principe' spettava di diritto per aver vinto Usa ’94) e la Francia in quello C.

Per come era impostato quindi il tabellone del mondiale France ’98, se le compagini si fossero qualificate entrambe al primo posto nei rispettivi gironi (circostanza accaduta), l’unico modo di incontrarsi in uno scontro diretto sarebbe stato appunto a Parigi per giocarsi la Coppa del Mondo. In effetti, come tutti ricordano, così fu: i bleus poi, guidati da un Zinedine Zidane in forma smagliante, sbaragliarono 3 a 0 un Brasile che in campo schierò comunque l'allora campionissimo dell'Inter Ronaldo (Luiz Nazario da Lima, che presto parteciperà alla partita di addio di Andrea Pirlo), nonostante le pessime condizioni fisiche dovute alle gravi convulsioni accusate durante il pomeriggio prima della partita, testimoniate dal compagno di stanza Roberto Carlos.

‘Sei anni di fatica, meglio correre ai ripari’

Platini ha giustificato l’inganno utilizzando il tema delle ‘fatiche organizzative’, così come riportato dal quotidiano on line inglese The Indipendent: “Non abbiamo passato sei anni a preparare una Coppa del Mondo per non fare un piccolo imbroglio”. D’altronde, ha dato ad intendere Le Roi, pensare che gli altri paesi o le federazioni a cui tocca l’organizzazione di un mondiale non facciano lo stesso sarebbe di ingenui.

La speranza è che non sia stato così anche per Russia 2018, per il quale le squadre partecipanti stanno via via completando in queste ore le rose dei convocati.

Un altro sassolino tirato fuori dalla scarpa dopo il coinvolgimento di Platini nello scandalo tangenti Fifa in cui è stato coinvolto insieme all’ex presidente Josep Blatter? Chissà. Certamente, le parole del campione francese scateneranno l’ennesimo vespaio nel mondo del calcio.