I nodi vengono generalmente al pettine, nessuno escluso, ed i nodi interisti sono parecchio ingarbugliati. Così dopo l'auspicata e sofferta qualificazione alla prossima Champions League, i tifosi nerazzurri hanno dovuto fare i conti con l'amara realtà: la partecipazione al massimo trofeo continentale porterà gli attesi benefici economici, ma non avrà alcun effetto sull'attuale bilancio. Entro il 30 giugno, l'Inter deve presentare le dovute plusvalenze dinanzi all'occhio attento dell'Uefa per rispettare i parametri del Fair Play Finanziario e ciò rende praticamente impossibile riscattare Joao Cancelo e Rafinha, per i quali la società dovrebbe sborsare oltre 70 milioni di euro complessivi.
A meno di uno sconto o una rinegoziazione del prestito con Valencia e Barcellona, i club che detengono ancora la proprietà dei cartellini del difensore esterno portoghese e dell'eclettico centrocampista brasiliano. Pochi giorni fa, il ds nerazzurro Piero Ausilio è stato molto franco sulla situazione attuale, ma ha voluto nel contempo manifestare un cauto ottimismo. I tentativi di trattenere i due giocatori sono già in atto, ma dipende soprattutto dalla controparte. Per il momento la fumata è nera su entrambi i fronti.
Alemany (dg Valencia): 'Su Cancelo non ci saranno sconti'
Mateu Alemany, direttore generale del Valencia, è intervenuto nel corso di una conferenza stampa facendo il punto sulle situazioni di mercato legate a Geoffrey Kondogbia e Joao Cancelo.
Il francese attualmente in prestito dall'Inter sarà riscattato. “Eserciteremo presto il diritto di riscatto, l'Inter lo sa”, puntualizza Alemany e ribadisce che la cifra pattuita è di 25 milioni. Per quanto riguarda Cancelo che dovrebbe fare il percorso inverso, viene sottolineato che “l'Inter lo può acquistare entro il 31 maggio ed ha ancora qualche giorno di tempo per decidere, ma non ci saranno sconti.
L'accordo è stato pattuito (35 milioni, ndr) e non sarà modificato di una virgola. Se l'Inter vuole rinegoziare l'accordo su Cancelo deve fare lo stesso per Kondogbia, ma al momento non c'è nessuna trattativa”.
Gli altri nodi nerazzurri
In queste ore, inoltre, non sono arrivate buone notizie da Barcellona sul fronte Rafinha. La società catalana non intende rinegoziare il prestito, per cui l'Inter si ritrova a dover versare per intero l'importo di 35 milioni più bonus se vuole assicurarsi il brasiliano a titolo definitivo.
Addirittura un portale iberico ha lanciato l'indiscrezione che in realtà, nel contratto di Rafinha, esiste una clausola che rende obbligatorio il riscatto in caso di qualificazione Champions: se fosse vero sarebbe un problema serio per l'Inter che si ritroverebbe, per forza di cose, a dover pagare la somma pattuita al Barcellona. Come se non bastasse c'è la questione legata al rinnovo di Mauro Icardi: il club intende rivedere il contratto ed adeguare l'ingaggio del bomber argentino, ma certamente gli 8 milioni annui chiesti dalla moglie-manager Wanda Nara sono eccessivi. La signora Icardi è stata molto diretta, sostenendo che ben tre top club europei sarebbero disponibili a pagare la clausola rescissoria del capitano nerazzurro pari a 110 milioni di euro.
Insomma, si gioca chiaramente in rialzo, in mancanza del quale è stato lasciato intendere che Maurito potrebbe prendere altre strade. A margine di tutto una considerazione: la cessione di un big sistemerebbe non poche cose dal punto di vista economico, ma certamente una squadra che il prossimo anno vuole competere almeno su due fronti, campionato e Champions, ha il dovere di trattenere tutti i giocatori più forti.