Nuovo capitolo nella vicenda legata al caso "plusvalenze fittizie", il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli convocato nella mattinata di martedì 31 luglio in audizione dal Procuratore Federale non si presenterà all'incontro.

Declinato infatti l'invito formulato da Giuseppe Pecoraro attraverso l'invio di un certificato medico. Una situazione che sembra non riuscire a trovare una svolta trascinandosi avanti nel tempo in questa estate di grandi incertezze per il mondo del calcio italiano.

Parte terza interessata alla vicenda il Crotone, formazione calabrese retrocessa all'ultima giornata del precedente torneo di Serie A e che in caso di condanna "afflittiva" rappresenterebbe la naturale sostituta nel massimo torneo al posto della compagine clivense.

Si avvicinano i termini della prescrizione

Alla luce dei continui rinvii continuano a scorrere i novanta giorni entro i quali il Tribunale Federale Nazionale da regolamento è chiamato a dare un giudizio in caso di deferimento. Un conto alla rovescia che ha preso il via nella giornata del 25 giugno con il primo deferimento, rigettato dall'organo giudicante della Figc per un vizio di forma dovuto alla mancata audizione del presidente Luca Campedelli.

Da qui la volontà di attivare una nuova istanza da parte del procuratore in modo da ascoltare il numero uno del Chievo Verona e giungere ad una sentenza prima dell'inizio del campionato di Serie A.

Per il momento a pagare dazio sembra essere stato solamente il Cesena, formazione esclusa dalla Covisoc dal prossimo campionato cadetto e che con ogni probabilità ripartirà con una nuova denominazione e un nuovo quadro dirigenziale dal campionato dilettanti.

Crotone, quale futuro?

Alla porta rimane ancora il Crotone che in attesa di conoscere un verdetto certo sulla vicenda ha "momentaneamente" sospeso la campagna acquisti e ha rimandato a data da destinarsi l'avvio della campagna abbonamenti.

A meno di venti giorni dalla chiusura ufficiale del calciomercato, il club pitagorico sembra essere bloccato in una sorta di "limbo" tra la Serie A e la cadetteria, tra la sicurezza del torneo cadetto e l'incertezza di un ipotetico ripescaggio in Serie A che potrebbe anche giungere se solo il Tribunale Federale Nazionale iniziasse finalmente a fare il suo ruolo di parte giudicante.

Una macchina sportiva bloccata, in quello che potrebbe rappresentare un nuovo capitolo poco edificante del calcio italiano.