Nel post partita di Firenze, dopo il pirotecnico pareggio fra Fiorentina e Inter, Luciano Spalletti, è apparso visibilmente irritato dall'arbitraggio del posticipo, riferendosi in particolar modo all'episodio che ha poi di fatto deciso il match. L'Inter stava riuscendo a condurre in porto una partita complicata ma di estrema importanza nell'economia della lotta Champions, e si è vista raggiungere in extremis dal rigore di Veretout ben oltre il centesimo minuto.

Non si può usare il condizionale era una situazione oggettiva

Il rigore era stato assegnato dall'arbitro Abisso dopo ben 5 minuti di consulta del VAR, per un tocco di mano di D'Ambrosio che però le immagini smentiscono chiaramente.

Il torto subito ha consegnato alla zona mista uno Spalletti inviperito che ha anche avuto diverbio infuocato con Fabio Caressa, conduttore di "SKy Calcio Club", in seconda serata domenicale della nota emittente satellitare. L'allenatore dell'Inter non permette nemmeno al giornalista romano di iniziare l'intervista, andando a riprenderlo immediatamente riguardo a dei commenti precedenti al collegamento con l'Artemio Franchi. L'appunto di Spalletti è di carattere lessicale, accusa infatti Caressa di avere commentato le immagini del rigore con dei condizionali di troppo, inadatti ad una situazione che, a detta dell'allenatore di Certaldo, era invece chiara e oggettiva. Spalletti infatti afferma che il "potrebbe essere" (ripetuto enfaticamente varie volte) usato da Caressa fosse fuori luogo e di avere impiegato troppo tempo a dare un giudizio sull'episodio, lasciando così spazio alla creazione di fraintendimenti.

Il cronista di Sky prova subito a gettare acqua sul fuoco ricordando al mister toscano come in trasmissione avessero sostenuto che effettivamente non ci fosse il fallo di mani di D'Ambrosio, ma Spalletti non ci sta e rincara la dose.

Se uno è tifoso di un'altra squadra capisce ciò che vuole

L'allenatore dell'Inter continua infatti così: "Non c'è bisogno di fare diventare tutto una votazione sulla base di chi si tifa, potrebbe essere che uno essendo tifoso di un'altra squadra faccia quello che gli pare" insinuando che i modi (verbali e non) con i quali a Sky hanno trattato l'argomento potrebbero ridurre il tutto ad una questione di fede calcistica.

Spalletti ne ha anche per la contestata quanto lunga revisione al VAR affermando che dalla panchina fossero visibili le immagini che venivano proposte sul monitor, rispetto alle quali afferma: "Tutti abbiamo visto quelle immagini, è petto netto, non c'è nulla da discutere".