Ha vinto il calcio, ha vinto l'Ajax e non c'è davvero nulla da dire. In 180' di confronto con la Juventus, i lancieri sono stati nettamente superiori a livello tecnico, tattico, di organizzazione di gioco e personalità. Nemmeno nella pessima serata di Madrid sul campo dell'Atletico, passivo poi ribaltato a Torino, i bianconeri avevano subito tanto sul piano del gioco. Se nel primo tempo dello Stadium è stata disputata tutto sommato una buona gara dagli uomini di Allegri, la ripresa è stata una lezione di calcio subita. Una frazione di gioco sulla quale bisogna riflettere, ma nemmeno tanto.

Siamo convinti che in questa stagione, se questa sfida si giocasse altre dieci volte, sarebbero sempre gli olandesi a passare il turno. A fine gara Erik ten Hag è l'immagine della felicità e riesce anche a recriminare per un risultato (2-1 per i lancieri) che, dal punto di vista delle dimensioni numeriche, non rispecchia ciò che lui ha visto sul terreno di gioco. Contando le occasioni da gol costruite da de Jong e compagni, è difficile dargli torto.

'Grazie alla nostra filosofia abbiamo ancora superato i nostri limiti'

"L'inizio non è stato facile, loro hanno esercitato una grande pressione e ci riusciva difficile giocare". L'allenatore dell'Ajax ammette che la Juve nella prima parte di gara ha fatto sicuramente le cose migliori, un aspetto che lo ha costretto a cambiare qualcosa nella ripresa dal punto di vista tattico.

"Dovevamo migliorare alcune cose, abbiamo iniziato a giocare con due centrocampisti davanti la difesa e li abbiamo messi sotto pressione, creando superiorità in mezzo. A quel punto abbiamo avuto tante occasioni per segnare e meritavamo di chiudere la partita con qualche gol in più". Relativamente al gol di de Ligt, ten Hag sottolinea che è non è stato affatto casuale.

"Sono schemi provati e riprovati, Lasse Schone ha messo quella palla perfettamemte per de Ligt, un piano che ha funzionato". Evita inoltre paragoni con il turno precedente, quando l'Ajax aveva umiliato il Real al Bernabeu. "La Juve è diversa, il Real ci ha lasciato giocare molto di più, con la Juventus è stato più difficile perché sono stati molto aggressivi, motivo per cui sono davvero orgoglioso della mia squadra.

Questo risultato è importante per la nostra nazione che, grazie ai nostri talenti, potrà andare sempre meglio. Non eravamo favoriti, ma grazie alla nostra filosofia calcistica siamo riusciti ancora a superare i nostri limiti".

De Ligt: 'Non ero nemmeno nato l'ultima volta che l'Ajax è arrivato in semifinale'

Matthijs de Ligt è come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, è quasi incredulo. "Credo sia normale perché l'ultima volta che l'Ajax è arrivato in semifinale io non ero ancora nato. Abbiamo dimostrato di essere all'altezza dei grandi club, abbiamo battuto due favorite per il titolo come Real Madrid e Juventus". L'analisi di Frenkie de Jong rispecchia invece quella dell'allenatore: "Meglio la Juve nel primo tempo, mentre nel secondo abbiamo dominato. Potevamo vincere con qualche gol di scarto in più".