A fine stagione, molte delle big di Serie A hanno deciso di dare un taglio al proprio passato, cambiando innanzitutto allenatore. Le nuove guide tecniche sembrano essere frutto di un cambiamento quasi "ideologico", infatti si cerca un approccio diverso sul modo di giocare, di attaccare la porta e trovare il gol. Se nella società "per abbattere le dittature occorrono le rivoluzioni", in Serie A se ne starebbe verificando una e lo dimostra il fatto che pure gli allenatori rimasti sulle rispettive panchine si stiano preparando anch'essi all'anno zero.

La nuova identità della Juventus

La Juventus in Italia vince da ben otto anni, ma questo non le basta più, infatti sta tentando un'altra strada per conquistare la Champions League, visto che il gioco di Massimiliano Allegri in Europa non dava i risultati sperati. Il cambiamento dei bianconeri pare soprattutto "ideologico" e serve ad ottemperare al desiderio di dare un'altra immagine di sé al mondo del pallone. Sulla carta la scelta di dare il comando della squadra a Maurizio Sarri dovrebbe dare un brand diverso alla squadra, più commerciale. Secondo quanto ipotizzato dagli addetti ai lavori, la Vecchia Signora potrebbe passare dal 4-3-3 variabile del "conte Max" al 4-3-1-2 dell'ex Napoli. La rosa bianconera è ricchissima di big per cui si presta a diverse soluzioni, ma sembra verosimile che all'inizio si possa cominciare con Aaron Ramsey, nel ruolo di trequartista alle spalle di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala.

Il nuovo mantra della Juve, a marchio Sarri, potrebbe essere: vincere attraverso il bel gioco. La dirigenza della Continassa vuole una squadra con un'identità riconoscibile anche in Europa.

Le misure 'anti Juve' delle rivali

Se Madama ha operato una rivoluzione per dare un assalto più convincente all'Europa, le altre big italiane si stanno rivoluzionando per toglierle il trono in Italia.

Il Napoli ha confermato come allenatore Carlo Ancelotti, nonostante ciò a Dimaro si sta lavorando per passare dal 4-4-2 al 4-2-3-1. Il modulo adottato anche da Benitez, quando era sulla panchina degli azzurri, mira a dare più fantasia a centrocampo, soprattutto se arrivassero in rosa James Rodriguez o Mauro Icardi.

Il vento del cambiamento è soffiato ancora più forte all'Inter che esonerando Luciano Spalletti e ingaggiando Antonio Conte, il cui motto è "testa bassa e pedalare" starebbe tentando di colmare il gap che la separa dai campioni d'Italia.

Con il tecnico pugliese, i nerazzurri passeranno dal 4-2-3-1 o 4-3-3 per dare spazio alla difesa a tre e alla mediana a cinque. La società di Suning deve ancora sistemare l'attacco perché tra Icardi fuori rosa e Lukaku difficile da raggiungere, la situazione rimane al momento alquanto spinosa.