Sono trascorsi 13 anni ma lo scandalo sportivo di Calciopoli sembra non aver mai fine. Nella giornata di ieri, la Corte Federale della Figc ha rigettato l'ultimo tentativo dei bianconeri di togliere il Titolo del 2006, assegnato a tavolino ai rivali nerazzurri.

Una storia lunga e tormentata, che ancora adesso fa discutere i tifosi delle due fazioni ed ha inasprito la competizione tra Juventus e Inter, facendo sì che il Derby d'Italia diventasse di gran lunga la sfida più tesa, agitata e pungente del massimo Campionato Italiano.

Una rivalità sempre più aspra

Entrambi i club, dal 2006 ad oggi, hanno cambiato Presidenza, Dirigenza, Allenatore e la quasi totalità dei giocatori, ma questa evoluzione non è servita praticamente a nulla, se non ad incattivire ancor di più le due parti.

Analizzando i fatti, oltre alle colpe dei protagonisti dell'epoca, il responsabile principale di questa inimicizia crescente è il Presidente della Vecchia Signora Andrea Agnelli che, a torto o a ragione, non si è rassegnato alla sentenza emessa dai Giudici dell'epoca ed ha iniziato una serie di ricorsi, atti soprattutto a non assegnare il titolo di Campione d'Italia ai nerazzurri.

Da questo punto di vista, ciò che lascia perplessi del comportamento di Agnelli è il fatto che lo stesso, all'epoca, non lavorasse per la società, tranne che per piccole collaborazioni commerciali, e non fosse quindi a conoscenza dei fatti e degli illeciti indicati dalla Sentenza.

Ciò non toglie nulla al profondo e storico legame che lega la sua famiglia al Club, del quale è diventato Presidente il 19 maggio 2010.

Il tentativo di maggio

A fine maggio 2019, il Collegio di Garanzia del Coni dichiara inammissibile il ricorso della Juventus per la revoca dello Scudetto 2006 all'Inter, e afferma che la stessa azione legale deve ritenersi come "l'ultimo tentativo in sede di Giustizia Sportiva per il Caso Calciopoli".

Inoltre, sottolinea il fatto che la Juventus si sarebbe dovuta rivolgere all'Alta Corte di Giustizia, dopo il rigetto del Tnas e dichiara assurdo che la società tenti di riparare a questo errore dopo ben sette anni.

L'ultimo ricorso

Ma Agnelli non si dà per vinto e decide di avanzare le stesse richieste alla Corte d'Appello Federale.

E proprio ieri pomeriggio è arrivata la sentenza della Corte stessa, che ha deciso di respingere, anche in questa sede, il reclamo della società bianconera.

La sentenza stabilisce la mancata accettazione del ricorso contro "la reiezione dell'istanza di sospensione e la declaratoria dell'inammissibilità" già articolate dal Tribunale Nazionale Federale.

Dopo 13 anni la disputa legale tra Inter e Juventus dovrebbe chiudersi qui ma, anni di ricorsi, respingimenti, reclami, difese e altro ancora, non possono assicurarci questo finale. Sportivamente, una parte dei tifosi si augura che la polemica finisca dopo che è andata avanti per anni, nonostante 561 pagine di sentenza del processo di Calciopoli, mentre la frangia più calda di entrambe le squadre, presumibilmente, non smetterà mai di polemizzare e difendere le proprie idee

Dopo tanti anni, la soluzione migliore sarebbe quella di guardare avanti e godersi i successi che le due storiche compagini hanno raggiunto o sperano di conquistare, in Italia e in Europa.