Ieri sera la Juventus ha giocato la sua prima gara stagionale di Champions League al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid. Il pareggio per 2-2 ha lasciato l’amaro in bocca perché gli uomini di Maurizio Sarri avevano in pugno il match, poi per qualche disattenzione i colchoneros hanno rimontato lo svantaggio. A fare l’analisi del match è Mario Sconcerti nel suo editoriale per il Corriere della Sera. Il giornalista ha sottolineato come la Juventus sia stata protagonista di un ottimo secondo tempo. Ambedue le formazioni sono ancora in fase di rodaggio, ma si sono date battaglia fino all’ultimo minuto senza esclusione di colpi.

Allo scrittore la squadra di Sarri è piaciuta molto perché nonostante si sia fatta rimontare ha dato prova della sua qualità: “Ha tenuto il campo con durezza e qualità”. Il migliore in campo, poi, sarebbe stato Juan Cuadrado che ha saputo dare equilibrio ad un gruppo che spesso tende a sbilanciarsi. Buone le prestazioni di Miralem Pjanic, Matthijs De Ligt e Leonardo Bonucci, mentre Szczesny gli è apparso impreciso. Cristiano Ronaldo per Sconcerti ha fatto una grande azione, ma è mancato il tocco del fuoriclasse.

L'impronta di Sarri

La Juventus vista a Madrid, secondo Sconcerti, sta cambiando pelle, infatti si è notata a sprazzi l’impronta del nuovo tecnico: “Si è però vista a tratti perfino la mano di Sarri”.

L’ex Napoli e Chelsea sta intervenendo sulla Juve di Allegri, cambiandone lentamente i colori; infatti adesso il club di Agnelli non sembra avere la netta distinzione del bianco e del nero, i quali si stanno fondendo in un mix di grandissimo livello: “Non è una Juve né bianca, né nera, è nella sostanza un puro chiaroscuro di qualità altissima”.

I bianconeri potevano portare a casa il risultato, ma gli avversari sono rimasti in partita nonostante lo svantaggio ed hanno punito gli ospiti con due gol su palloni inattivi (tallone d’Achille della squadra anche durante l’era Allegri). Per Sconcerti l’assenza di Chiellini si fa sentire perché ha lasciato un vuoto in mezzo alla difesa che De Ligt non riesce a colmare.

L’olandese non sempre è riuscito ad essere efficace al pari del numero tre bianconero, del resto non è sostituibile né da Danilo, né da Alex Sandro, ma neanche da Bonucci. Il risultato secondo l’editorialista è negativo per la delusione della rimonta, perché il gioco è stato di livello europeo ed a tratti somigliava per la velocità tra le linee a quello del Liverpool: “Un cattivo risultato solo per l’emozione della rimonta”. L’ultima dichiarazione riguarda la Champions League che è diventata tanto veloce e fisica che nessuno ha voglia di inventare. Alla fine lo scrittore evidenzia che la squadra sta cominciando ad interagire con il nuovo allenatore e il risultato è giudicato buono: “Credetemi, è un ottimo risultato”