Il fantasma del passato juventino di Antonio Conte torna a bussare alla sua porta. A rievocarlo è stato un ex grande calciatore e dirigente dell'Inter, Sandro Mazzola, il quale ha espresso un bel po' di riserve non tanto sulle capacità tecniche del 50enne leccese, quanto invece sulla sua capacità di adattarsi appieno nell'ambiente interista. Ed è proprio su questo punto che l'ex attaccante ha manifestato un pensiero alquanto deciso, sostenendo che sia quasi impossibile per l'attuale allenatore della Beneamata superare del tutto la sua "juventinità".

Mazzola è intervenuto al programma radiofonico Un giorno da pecora di Rai Radio 1 e, inevitabilmente, gli è stato chiesto della sconfitta che ieri sera, domenica 6 ottobre, l'Inter ha subito a San Siro ad opera della Juventus. A domanda specifica su Antonio Conte, l'ex capitano nerazzurro ha affermato che indubbiamente la dirigenza del club milanese ha fatto un ottimo colpo nel sottrarlo ai rivali bianconeri, ma nonostante ciò: "Non mi convince".

Lo scetticismo dell'ex calciatore nasce dalle dichiarazioni rilasciate in questi mesi dal tecnico pugliese. A suo parere, infatti, quando esprime il suo pensiero, Conte sembra ancora rivolgersi al popolo della Juventus anziché a quello interista, aggiungendo senza mezzi termini: "Mi sembra ancora juventino".

Del resto, non sarebbe nemmeno una colpa attribuibile all'ex centrocampista, poiché per Mazzola se si nasce con il DNA bianconero o con quello nerazzurro, non si può cambiare repentinamente.

Dunque l'allenatore leccese continuerà ad essere juventino negli atteggiamenti per sempre, e la dimostrazione per l'ex fuoriclasse torinese risiede anche nel modo in cui segue le partite: "Vorrebbe parlare da juventino, poi si accorge che è all'Inter e parla da Inter".

'Alla Juve bastava guardare l'arbitro e gli davano il rigore'

L'affondo di Sandro Mazzola è andato avanti nel momento in cui gli è stato chiesto del modo in cui Antonio Conte nel corso dei match si rivolge all'arbitro. Ebbene, probabilmente con fare provocatorio, l'ex dirigente del club meneghino ha sottolineato che quando era sulla panchina della Juventus, a Conte bastava lanciare un'occhiata al direttore di gara per ottenere un calcio di rigore, mentre quando si è alla guida dell'Inter: "Non funziona così".

E la storia si sarebbe ripetuta anche nella sfida del Meazza di domenica sera, quando Rocchi avrebbe indubbiamente favorito gli uomini di Maurizio Sarri.

Infine non bisogna sottovalutare un passaggio su Mauro Icardi. Mazzola ha dichiarato che a questa squadra manca eccome un bomber di razza come il centravanti argentino che lui continua a preferire di gran lunga a Romelu Lukaku, l'attaccante belga acquistato durante il mercato estivo proprio per sostituire l'ex numero 9 ora al Paris Saint-Germain.