La Serie A fa i conti con l’emergenza coronavirus e potrebbe chiedere aiuto ai giocatori per limitare i danni. Allo studio ci sarebbe la possibilità di tagliare una parte dello stipendio dei calciatori per aiutare le società a ridurre il peso economico della sospensione della stagione di circa 250 milioni. Lo stop alle partite di campionato, giusto e necessario per salvaguardare la salute di tifosi e degli atleti, potrebbe costare molto caro dunque ai club che iniziano a studiare le contromisure.

L’annuncio di ieri della Uefa dello spostamento degli Europei, slittati a giugno del 2021 con data d'inizio prevista l'11, ha ridato ossigeno perché aiuterà a portare a termine la stagione sportiva.

I match potrebbero ricominciare tra il 2 e il 16 maggio e finire anche dopo il 30 giugno, termine di scadenza per i contratti e i prestiti dei giocatori che potrebbe essere allungato proprio per aiutare le Federazioni a terminare i campionati in tutta Europa. Anche le Coppe Europee proseguiranno con le finali previste a fine giugno sia per la Champions League che per l'Europa League.

Serie A, il danno economico per il coronavirus è alto

Concludere la stagione, giocando tutte le partite di Serie A rimaste è la priorità, anche perché permetterebbe alle società di recuperare i tanti soldi persi in questo periodo di stop. Una stima del danno economico dettaglia ancora non c’è ma si parla di una forbice tra i 430 e i 700 milioni di euro.

Da cosa deriva questo conto? A pesare sono le perdite dai diritti tv, la fetta più grande, e poi i mancati incassi al botteghino, del merchandising e dei vari contratti commerciali. La crisi rischia di mettere in ginocchio i club e alcuni presidenti vorrebbero che lo Stato aiutasse anche le società di calcio con un intervento economico.

Allo studio per limitare i danni c’è dunque anche una soluzione “interna”, i club starebbero infatti cercando di recuperare denaro dal taglio degli stipendi dei calciatori, una delle voci più pesanti sui vari bilanci. Una scelta che andrebbe condivisa ovviamente con l'Associazione Italiana Calciatori, sindacato dei giocatori già sul piede di guerra per la questione allenamenti.

I tagli agli stipendi dei calciatori per ridare ossigeno alla Serie A

Ma come funzionerebbe il taglio di parte degli stipendi dei calciatori per salvare i conti della Serie A? Una bozza dell’idea è stata resa nota dall’edizione on line de Il Messaggero. La sforbiciata agli ingaggi ipotizzata dal quotidiano sarebbe una percentuale a salire a seconda dello stipendio annuale del calciatore. Sotto i 100 mila euro all’anno non ci sarebbe nessuna taglio, la riduzione sarebbe invece del 15% per chi guadagna tra i 100 mila e i 500 mila euro, del 20% nella fascia da 500 mila a un milione, del 25% dal milione al milione e mezzo, del 30% per chi sale sopra al milione e mezzo. Facendo un rapido calcolo e ipotizzando un taglio medio del 15%, la Serie A risparmierebbe qualcosa come 250 milioni di euro.

Di certo non tutto il problema verrebbe risolto ma aiuterebbe a ripianare almeno una parte del danno economico creato dall’emergenza Coronavirus.

Ovviamente al momento questa è sola un’idea, le società non hanno presentato nessuna richiesta formale agli organi competenti ma sembra che ne abbiano parlato tra di loro chiedendo anche alcuni consigli ai rispettivi legali. Il taglio di una parte degli stipendi è solo una possibile ipotesi, le alternative potrebbero essere l’utilizzo delle ferie e o la cassa integrazione. La Serie A ha bisogno di aiuto e chiede anche ai calciatori una mano per non finire nel baratro della crisi economica.