Si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono Ralf Rangnick come sostituto di Pioli sulla panchina del Milan. In un'intervista al quotidiano tedesco Bild è stato il tecnico stesso ad alimentare le indiscrezioni sul suo probabile futuro in rossonero: "Il Milan mi ha chiesto disponibilità, così ho avvisato la Red Bull e ci sono stati colloqui con il mio agente. Poi è arrivato il coronavirus e sono sorte questioni più importanti".

Le rivelazioni del 61enne tedesco non sono passate inosservate, in particolare a Paolo Maldini, attuale direttore tecnico della società meneghina: "Non avendo mai parlato con Rangnick - chiarisce l'ex difensore all'Ansa - non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è mai stato detto nulla".

Rangnick chiede pieni poteri al Milan, Maldini non ci sta

"Per me si tratta di avere una certa influenza, che non c'entra col potere, anche se in certe situazioni ne hai bisogno per portare avanti certe cose". Queste le parole di Rangnick in merito alla sua volontà di ricoprire un ruolo manageriale qualora dovesse concretizzarsi il suo trasferimento al Milan. Nel commentare queste affermazioni, Paolo Maldini non ha nascosto un pizzico di irritazione per l'atteggiamento dell'ex allenatore del Lipsia: "Prima di imparare l'italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto".

Proseguendo nella sua replica, il direttore tecnico della società lombarda ha ricordato che in questo momento al Milan ci sono già dei professionisti che stanno lavorando con regolare contratto anche e soprattutto in un periodo complicato come quello attuale, dando la priorità al bene della squadra piuttosto che "al proprio orgoglio".

D'altronde, rincarando la dose, l'ex calciatore ha sottolineato che Rangnick, rivendicando pieni poteri gestionali nel club milanista sia per quanto riguarda il settore sportivo che quello tecnico, si è reso protagonista di una sorta di invasione di campo nei confronti di chi in questo momento si sta già occupando di tali questioni.

Maldini sulla scia di Boban

La figura di Ralf Rangnick già da qualche mese sta alimentando le polemiche in casa Milan. Ad esempio, ai primi di marzo da una situazione simile si era arrivati alla decisione della società di sollevare dall'incarico Zvonimir Boban. Quest'ultimo aveva lamentato una sorta di mancanza di rispetto da parte dei vertici del club che, a suo dire, stavano già lavorando sottotraccia ad un futuro targato Rangnick.