Il 5 maggio 2002 è una data ancora ben impressa nella mente dei tifosi dell'Inter. Quel giorno, infatti, la squadra nerazzurra ha perso uno scudetto che solo qualche settimana prima sembrava formalità. La squadra, all'epoca allenata da Hector Cuper, fu sconfitta all'ultima giornata dalla Lazio per 4-2 allo stadio Olimpico, venendo superata dalla Juventus che vinse contro l'Udinese al Friuli per 2-0. Anche la Roma superò i nerazzurri andando a vincere in casa del Torino per 1-0 con gol vittoria di Antonio Cassano. Fece discutere qualche episodio nelle settimane precedenti, soprattutto due giornate prima in Chievo-Inter, con un rigore discusso non concesso per un fallo su Ronaldo.

L'Inter e le polemiche sul 5 maggio

Su quel 5 maggio 2002 si è parlato a lungo anche in seguito, soprattutto dopo l'esplosione di calciopoli, che portò alla condanna di Luciano Moggi e alla retrocessione della Juventus in Serie B. Ci sono state molte schermaglie in questi anni tra i tifosi dell'Inter e quelli bianconeri. A gettare benzina sul fuoco, però, ci ha pensato il difensore argentino dell'Udinese di quella stagione, Mauricio Pineda. Il centrale ha rilasciato una lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Nacion:

"La Juventus, che è un gigante, è stata retrocessa a tempo debito. Luciano Moggi, che era l’amministratore delegato, era un Dio del calcio. In seguito è stato condannato e non ha più fatto il dirigente.

Nel 2002, l’Udinese, che aveva raggiunto la salvezza la settimana prima, ha disputato l’ultima gara contro la Juventus, che aveva bisogno dei tre punti e allo stesso tempo l’Inter perse allo stadio Olimpico contro la Lazio. I bianconeri si imposero contro i friulani per 2-0, vincendo il titolo".

L'ammissione di Pineda

Mauricio Pineda usa parole pesanti ai microfoni de La Nacion, parlando di biscotto: "Non volevo fare biscotti.

Mi tirai fuori dalla sfida dicendo di avere un problema muscolare nonostante prima avessi giocato tutte le partite da titolare. E se me lo avessero chiesto prima, lo avrei detto senza problemi. Parliamo di qualcosa che è accaduto ed è tutto dimostrato".

Andando ad analizzare la scheda dell'ex difensore argentino, il giocatore non giocò tutte le partite, visto che collezionò quindici presenze su trentaquattro partite.

L'allora difensore dell'Udinese, però, effettivamente, aveva giocato nove delle dieci partite precedenti, saltando solo la trentunesima per squalifica. Nel momento in cui Pineda dice che è tutto dimostrato, molto probabilmente fa riferimento al processo di Calciopoli. L'ex calciatore, però, dimentica o non sa che quel processo non fu fatto con riferimento all'annata 2001-2002, ma furono prese in considerazione i due campionati, 2004-2005 e 2005-2006, che furono revocati proprio alla Juventus e con quello del 2006, ancora al centro di molti ricorsi e polemiche, assegnato a tavolino al club meneghino.